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Il mondo del vino non molla Ritorno in vigna in attesa di guarire

I mercati zoppicano, ma il tanto tempo a disposizione consente agli addetti ai lavori - nel rispetto delle norme di sicurezza - di svolgere lavori soprattutto di manutenzione e in vigna con una maggiore forza lavoro. Marsuret, Cantina Tollo e Terre d'Oltrepò raccontano la loro esperienza in questo periodo di quarantena forzata.

14 marzo 2020 | 08:28
Il mondo del vino non molla 
Ritorno in vigna in attesa di guarire
Il mondo del vino non molla 
Ritorno in vigna in attesa di guarire

Il mondo del vino non molla Ritorno in vigna in attesa di guarire

I mercati zoppicano, ma il tanto tempo a disposizione consente agli addetti ai lavori - nel rispetto delle norme di sicurezza - di svolgere lavori soprattutto di manutenzione e in vigna con una maggiore forza lavoro. Marsuret, Cantina Tollo e Terre d'Oltrepò raccontano la loro esperienza in questo periodo di quarantena forzata.

14 marzo 2020 | 08:28
 

Problemi e diminuzione delle vendite, ma le cantine italiane attive nelle zone più colpite dal coronavirus si rimboccano le maniche e guardano avanti tra smartworking e duro lavoro in vigna. Come in molti altri campi insomma, ci si sta ingegnando per sfruttare al meglio il blocco dei mercati sempre e comunque mantenendo le misure di sicurezza imposte dal Governo.

Tanto lavoro in vigna per gli addetti ai lavori - Il mondo del vino non molla Ritorno in vigna in attesa di guarire
Tanto lavoro in vigna per gli addetti ai lavori

Il sanguigno Ermes Marsura, di Marsuret, bada al sodo e pensa positivo: «Investiamo il tempo per andare in campagna e in vigneto, qui a Valdobbiadene siamo in collina, si fa tutto a mano, è quasi un sollievo per i miei collaboratori, quelli che sono 12 mesi l'anno in vigneto, avere qualche aiuto anche di cantinieri. Aiuta anche lo staff a capire che per fare il vino buono bisogna andare in collina, c'è fatica da fare».

Ermes Marsura - Il mondo del vino non molla Ritorno in vigna in attesa di guarire
Ermes Marsura

Sporcarsi le mani e non solo insomma, ritrovare il contatto con la terra e assaporare il profumo di un vino che ancora non esiste. Nel frattempo però c’è anche un business da tenere d’occhio: «Il mercato estero continua, il mercato italiano invece si è fermato perché lavoriamo molto con la ristorazione che di questi tempi si è fermata.

Bilanci quelli delle aziende vinicole tutti da rivedere, anche alla luce di Prowein e Vinitaly che sono stati rimandati: «Il sapore del Vinitaly - prosegue Marsura - è sempre stato quello del periodo primaverile come Prowein, perché è il momento in cui si fanno le proposte, i ristoratori hanno voglia di sedersi, assaggiare un prodotto, possono ancora cambiare le carte dei vini. A giugno non sarà più così, i ristoratori saranno impegnati nei proprio locali ad accogliere la gente per recuperare il lavoro che stanno perdendo in queste settimane. Forse è il caso di pensare già al 2021. Fermiamoci adesso davvero, per due settimane, e poi ripartiamo più forti di prima».

«Si tratta di un’emergenza totale. Non solo sanitaria. Una situazione che avrà ripercussioni su tutti i fronti ed anche il nostro subirà pesanti contraccolpi. Detto questo anche la nostra cantina si sta muovendo per limitare i contatti tra clienti ed operatori e per promuovere campagne di comunicazione mirate per rilanciare il settore”. Sono le parole di Andrea Giorgi, presidente di Terre d’Oltrepò e La Versa che analizza le ripercussioni del Coronavirus sul comparto vitivinicolo.

Andrea Giorgi - Il mondo del vino non molla Ritorno in vigna in attesa di guarire
Andrea Giorgi

«Invitiamo i nostri clienti (ristoratori, enoteche, appassionati) a rimanere a casa, di non venire a trovarci in cantina - spiega il numero uno – devono tassativamente rispettare, come tutti noi, le disposizioni del Governo. Chi avesse bisogno di prodotto in bottiglia può semplicemente chiamare in cantina e gli ordini gli saranno spediti con promozioni particolari per ovviare al disagio. In quanto le merci, come più volte sottolineato in queste ore dalle autorità, possono viaggiare senza problemi. Chi avrà bisogno il vino sfuso lo potrà acquistare, rispettando ingressi contingentati, in cantina a Broni e a Casteggio utilizzando tutti i presidi che abbiamo adottato per tutelare avventori e personale. Vi chiediamo quindi di limitare gli spostamenti. Ormai con i mezzi di comunicazione moderni possiamo fare di tutto, spedirvi presso il vostro locale o la vostra abitazione ogni ordine. In più, per i winelovers, abbiamo potenziato da alcune settimane il sito internet di La Versa, nell’apposita sezione e-commerce sono acquistabili tutti i nostri prodotti in bottiglia».
 
Nel frattempo la cantina Terre d’Oltrepò e La Versa ha creato una campagna di comunicazione virale per valorizzare il prodotto italiano coniando l’hashtag #weloveitaly. «Siamo convinti – spiega Giorgi – che il nostro Paese sia una grande eccellenza a 360 gradi, che sicuramente uscirà da questa emergenza anche sotto il profilo economico. Con grandi difficoltà, ma ce la farà grazie all’apporto di tutti. Con questo intento settimanalmente produrremo video emozionali virali che hanno il compito di promuovere l’eccellenza italiana come mezzo di ricchezza per tutti. I video, attraverso le produzioni della nostra cantina, attraverso immagini iconiche del nostro Oltrepò, attraverso i vitigni che hanno fatto grande questa terra, vogliono spingere all’acquisto del prodotto italiano, comunque sano e di grande qualità a prescindere da qualsiasi condizione di emergenza che stiamo vivendo».

I video sono pubblicati sulle pagine Facebook e Instagram di Terre d’Oltrepò e La Versa, come già fatto nel fine settimana. Video che hanno ottenuto in poche ore migliaia di interazioni diventando virali a stretto giro.

Anche Cantina Tollo non è rimasta a guardare e per far fronte alle difficoltà del momento dovute all’emergenza sanitaria del Covid-19 ha deciso, laddove sia possibile, di dare la possibilità ai dipendenti che hanno figli in età scolare di usufruire dello smart working, per un totale di 20 ore settimanali. L’obiettivo è tutelare la salute dei lavoratori e delle loro famiglie. Non solo: l’azienda ha deciso di abolire il porto franco per il settore Horeca. I clienti, distribuiti in tutto il territorio nazionale, potranno così ordinare anche piccole quantità di vino senza dover sostenere il costo del trasporto, che verrà addebitato al gruppo vitivinicolo.

Tonino Verna- Il mondo del vino non molla Ritorno in vigna in attesa di guarire
Tonino Verna

«In questo momento così delicato sia per la salute pubblica che per l’economia - spiega Tonino Verna, presidente di Cantina Tollo e medico chirurgo all’Ospedale Gaetano Bernabeo di Ortona – pensiamo che l’unione e il mutuo aiuto siano davvero dei punti di forza, i cardini da cui ripartire. Agevolare il lavoro e preservare la salute dei nostri collaboratori, oltre che dare una mano al settore della ristorazione e del turismo già in difficoltà è, ora, una nostra priorità. Inoltre, in una situazione sicuramente difficile, consentire agli operatori Horeca di acquistare anche solo poche bottiglie di vino permette loro di limitare gli oneri di gestione sia per quel che riguarda la spesa, che il magazzino».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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