L'ascesa di Bolgheri a simbolo della viticoltura italiana d’eccellenza, passa inequivocabilmente dalle vicende familiari dei Della Gherardesca, una dinastia aristocratica che per secoli ebbe il controllo degli sconfinati territori bolgheresi, che per lungo tempo nella parte pianeggiante furono paludosi, fino al primo vigneto sperimentale impiantato a Capanne di Castiglioncello nel 1816, seguito dalle prime bonifiche, da un inizio di urbanizzazione e da una nuova rete viaria che collegava Pisa a Grosseto.

Cabernet Sauvignon, tra le uve internazionali che a Bolgheri trovano un terroir unico, regalando vini di grande eleganza e longevità
Le radici profonde di un’agricoltura che sarebbe divenuta in alcuni decenni un faro per l’enologia internazionale cominciano a dare frutto grazie a Clarice Della Gherardesca, che nel 1930 si unisce in matrimonio con Mario Incisa della Rocchetta (1899-1983), agronomo illuminato e figura di spessore, con un’attenzione rara verso l’ambiente, sarà tra i fondatori nel 1959 del Rifugio Faunistico di Bolgheri, la prima oasi naturale privata d’Italia, ricoprendo la carica di primo presidente del neonato WWF Italia.
L’innovazione enologica di Mario Incisa della Rocchetta
Padre di un’idea di viticoltura che guarda con rispetto al territorio, saprà rendersi protagonista di un vero e proprio rinascimento per i territori sulla costa tirrenica Toscana, amati da Dante e da Carducci, tra Castagneto e Bolgheri, enclave straordinaria di biodiversità. Colpito dall’eleganza dei vini bordolesi, il nobile toscano inizierà a confrontarsi con i francesi per ricreare nel bolgherese le condizioni ideali per poter produrne vini di quella caratura anche a Bolgheri, inizialmente solo per il consumo familiare.

Il viale dei cipressi, immortalato da Giosuè Carducci, introduce al cuore storico di Bolgheri
Il Sassicaia e la fama internazionale di Bolgheri
Nei primi anni ’40 del 1900, sui rilievi intorno a Castiglioncello, intorno ai 400 metri, impianterà un vigneto di Cabernet Sauvignon, che su suggerimento di Niccolò Antinori, sarà il primo germoglio di una produzione progressivamente rivolta al mercato, avvalendosi dell’apporto fondamentale di Giacomo Tachis, enologo degli Antinori. Poi la prima bottiglia di Sassicaia datata 1968 e i primi successi internazionali che nel rating mettono in ombra i migliori cabernet bordolesi, in un’ascesa inesorabile che porterà ogni anno di più i riflettori su Bolgheri, stimolando un’attenzione sempre crescente di critici, collezionisti, case d’asta e grandi clienti.
Una storia pionieristica, fatta di determinazione, tecnica, confronto, suoli vocati e uve internazionali entrate nella leggenda, come il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Cabernet Franc, il Petit Verdot, capaci di dare vita a vini di straordinaria eleganza e longevità, Supertuscan che hanno influenzato tutto il territorio, ispirando il tessuto imprenditoriale con storie aziendali e familiari che rafforzano un areale di indiscusso valore.
Ecco tre vini del bolgherese che mi hanno colpito e sono certo che anche voi troverete interessanti.
Podere Sapaio - Volpolo Bolgheri Rosso 2023
C’è il pensiero etico e sostenibile di Massimo Piccin e del suo eccellente enologo Carlo Ferrini, nel Volpolo di Podere Sapaio, nato sui verdi rilievi punteggiati di macchia mediterranea e cipressi di questa parte dell’Alta Maremma, tra Castagneto Carducci e Bibbona. Il rispetto del territorio è al primo posto nelle scelte dell’imprenditore di origini trevigiane, che ha optato per il biologico andando anche oltre, ricorrendo in vigna a metodi naturali e quando serve a estratti di alghe brune, laminaria, olio essenziale di arancio, propoli. Un progetto che muove i primi passi nel 1999, con l’acquisto del casale e dei primi dieci ettari, estensione che oggi è quadruplicata, mentre gli ettari vitati sono diventati 25, tra la Doc Bolgheri e il Bibbonese.

Podere Sapaio - Volpolo Bolgheri Rosso
Una realtà artigianale a carattere familiare pluripremiata, con terreni grassi, ricchi di argille, sabbie, ciottoli, ed esposizioni a sud-ovest, guidati da una personalissima filosofia. Buone pratiche che si ripetono puntualmente ad ogni vendemmia, con la raccolta fatta a mano selezionando le uve, la fermentazione alcolica a temperatura controllata in serbatoi di acciaio e lunga macerazione sulle vinacce, la fermentazione malolattica e l’affinamento in barriques di rovere francese e tonneaux per 14 mesi. Il risultato è un Bolgheri Rosso di grande energia, che al naso emana sensazioni di piccoli frutti di bosco, macis e pepe nero. Al palato si rivela articolato, con una trama tannica coinvolgente, fresco, morbido, croccante, un gioco legno-frutto ben integrato, impercettibili note di tabacco, cacao e cuoio, per una chiusura elegante, lunga, persistente. Un vino giovane ma con un grande potenziale di invecchiamento.
Varietà: 70% Cabernet Sauvignon, 15% Merlot, 15% Petit Verdot
Forma di allevamento: Doppio cordone speronato
Prezzo medio: €23/€27
Abbinamento consigliato
Rollè di faraona farcita con fegato, salsa al Vin Santo e bietole. Una ricetta che valorizza la morbidezza del vino, mentre il fegato e la salsa al Vin Santo esaltano le note di frutto maturo e le sfumature di cacao e cuoio. Le bietole bilanciano la struttura tannica e aggiungono freschezza. Servire il vino leggermente fresco, intorno ai 16–17°C, per non sovrastare la delicatezza della carne.
Podere Prospero - Podere Prospero Bolgheri Rosso 2022
La Toscana fa questo effetto, arrivi, la scopri e vorresti subito andare a viverci. E’ stato così anche per Carla Prospero nel 2000, quando durante un viaggio in Alta Maremma, insieme al marito Sergio Zenato, ha scoperto questi luoghi così speciali. Tre anni dopo ha acquistato a Bolgheri un piccolo podere di 4 ettari con vigna e ulivi. «È una zona che dà emozioni forti, ispirazione, un luogo che fa rinascere…un mondo a sé» - conferma la figlia Nadia Zenato che insieme al fratello Alberto e a mamma Carla condivide la guida dell’azienda. Produrre vini (per ora uno solo), che raccontino l’identità dell’Alta Maremma, esaltandone il terroir, è il pensiero fondante della famiglia veronese proprietaria della tenuta, che con il Bolgheri Rosso Podere Prospero, riesce nell’intento. Un Bolgheri Rosso che nasce su terreni prevalentemente sabbiosi di medio impasto esposti a sud-est, con un microclima favorevole e una benefica brezza marina che soffia dal Tirreno.

Podere Prospero - Podere Prospero Bolgheri Rosso
Giunte a maturazione le uve, verso l’ultima decade di settembre, si procede con la raccolta e la cernita manuale, lasciando posto alla vinificazione, che si svolgerà con macerazione pre fermentativa a freddo, fermentazione a temperatura controllata, a cui seguiranno l’affinamento di 18 mesi in botti grandi di rovere, due mesi in acciaio e un ulteriore maturazione in bottiglia. Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc, i tre vitigni internazionali con percentuali differenti, impiegati nel blend, sono alla base di Podere Prospero, un Bolgheri Rosso, di notevole profondità ed eleganza, da bere ora, ma che si preannuncia capace di sfidare il tempo. Al naso esprime un intrigante corredo aromatico, con sentori fini di ciliegia, prugna, mandorla e pepe nero. Al palato, dispiega un tannino semplice ma strutturato, sorretto da una buona acidità e da impercettibili note di erbe aromatiche, piccoli frutti rossi, macchia mediterranea ed eucalipto, rivelandosi avvolgente, vellutato, sapido, persistente.
Varietà: 60% Cabernet Sauvignon, 20% Cabernet Franc, 20% Merlot
Forma di allevamento: Doppio cordone speronato
Prezzo medio: €21/€24
Abbinamento consigliato
Animelle alla Diavola. La struttura elegante e i tannini morbidi del vino bilanciano la ricchezza delle animelle, mentre le note di ciliegia, prugna e pepe nero si armonizzano con la dolcezza affumicata del ketchup di prugne e della riduzione di peperoni. Il risultato è un incontro perfetto tra morbidezza e intensità, con un finale persistente e avvolgente.
Tenuta Sette Cieli - Noi 4 Bolgheri Rosso 2022
Tenuta Sette Cieli, a Monteverdi Marittimo, un piccolo paradiso di macchia mediterranea vocato al vino, nell’entroterra di Bolgheri, ma quando nel 1995 Erika Ratti, affermata industriale comasca nella seta e nei tessuti, decide di acquistare quell’area di circa 80 ettari, prevalentemente sassosa, in prossimità della Doc Bolgheri, l’intento iniziale è di puntare sull’allevamento dei cavalli. Tuttavia, la consapevolezza crescente che quell’area è terra di vini straordinari, indirizza l’attività della tenuta verso la viticoltura, concentrandosi sui vitigni internazionali a bacca rossa Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Malbec, e con determinazione si impiantano i vigneti e si organizza la cantina. Poi nel 2012, dopo alcuni anni di collaborazione in azienda, Ambrogio Cremona Ratti, figlio di Erika, assume il timone della tenuta, alzando il livello qualitativo, rivedendo in vigna e in cantina le metodologie produttive, acquistando 32 ettari limitrofi alla tenuta all’interno della Doc.

Tenuta Sette Cieli - Noi 4 Bolgheri Rosso
Oggi l’estensione totale è di 120 ettari, di cui 15 vitati in regime biologico, con vinificazioni separate per ogni singola parcella. Tra i vini di punta del brand “Noi 4 Bolgheri Rosso”, un taglio bordolese che nasce su suoli composti da limo, argilla, sabbia e scheletro, favorito da un microclima ideale e da favorevoli brezze marine che arrivano dal vicino Tirreno. Il Noi 4 Bolgheri Rosso è concepito da 4 persone, composto da 4 varietà e una bottiglia si beve in 4, in osservanza allo spirito conviviale della tavola. Espressivo di frutto, spessore ed eleganza, il Noi 4 si ottiene grazie a raccolte manuali, selezioni accurate delle uve, vinificazioni in acciaio inox a temperatura controllata, 20 giorni di macerazione sulle bucce, e fermentazione malolattica in barrique di rovere francese per 8 mesi, con 40% di legno nuovo. Al naso grande armonia, con impercettibili sentori di piccoli frutti rossi, macchia mediterranea, ligustro, bosso, rosmarino e spezie fini. Al palato, senz’altro il più complesso dei tre, si rivela tondo, leggermente “vecchia scuola”, etereo, sanguigno, ricco, muscoloso, sia nella parte del frutto che in quella dell’alcool. Sapido, tannico, persistente, con lievi note marine, di corteccia di pino, basilico, calicantus.
Varietà: Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Cabernet Franc
Forma di allevamento: Cordone speronato
Prezzo medio: €26/€29
Abbinamento consigliato
Il Noi 4 Bolgheri Rosso di Tenuta Sette Cieli è un compagno perfetto per il filetto di vitello marinato nel fieno e rifinito al burro. La complessità del vino, con frutti rossi, note di macchia mediterranea e spezie fini, si sposa con gli aromi intensi del fieno e del jus alla liquirizia. La struttura tannica e la persistenza del vino bilanciano la delicatezza della carne e la cremosità del burro, creando un abbinamento elegante e armonioso, capace di esaltare ogni sfumatura del piatto.