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Il valore della filiera birraria in Italia: cifre, proposte e impatto economico

Il mercato dei prodotti brassicoli, penalizzato dalla pandemia, cerca un rilancio puntando sulle nuove abitudini di consumo (bassa gradazione o analcolico) e valorizzando la filiera italiana in chiave sostenibile. I birrifici artigianali si trovano, però, ad affrontare un periodo ancora difficile, per i rincari di energia, materie prime e imballaggi

di Giambattista Marchetto
18 maggio 2023 | 05:00
Mondo birra tra filiera corta sostenibilità e low-alcohol
Mondo birra tra filiera corta sostenibilità e low-alcohol

Il valore della filiera birraria in Italia: cifre, proposte e impatto economico

Il mercato dei prodotti brassicoli, penalizzato dalla pandemia, cerca un rilancio puntando sulle nuove abitudini di consumo (bassa gradazione o analcolico) e valorizzando la filiera italiana in chiave sostenibile. I birrifici artigianali si trovano, però, ad affrontare un periodo ancora difficile, per i rincari di energia, materie prime e imballaggi

di Giambattista Marchetto
18 maggio 2023 | 05:00
 

Nell’ultimo Report Assobirra - riferito al 2021, ma diramato a 2022 inoltrato - il presidente Alfredo Pratolongo vedeva un mercato «in ripresa e che all’apparenza stava tornando alla normalità», ma allo stesso tempo ricordava come il blocco pandemico avesse sfalciato, nel solo 2020, 1,4 miliardi di euro di valore condiviso generato dalla birra in Italia (che nel 2019 ammontava a 9,5 miliardi di euro annui). «Parliamo dello 0,53% del nostro Pil. La filiera dava lavoro a 108 mila famiglie e contribuiva alle casse dello Stato per 4,5 miliardi di euro l’anno», è la chiosa. Proprio per questo, pur vedendo il boccale mezzo pieno, Pratolongo chiedeva interventi decisi al Governo per sostenere un comparto importante del Made in Italy (mantenendo il taglio delle accise e defiscalizzando gli investimenti).

 

L’impennata dei costi di materie prime e logistica non aiuta certo il comparto (come tutto il sistema produttivo) e lo evidenzia con chiarezza Unionbirrai. L’inizio del 2023 - riferiscono dall’associazione di riferimento dei birrifici artigiani - vede consolidarsi alcune delle tendenze della seconda metà del 2022, «etichettando l’anno in corso come il primo vero periodo post pandemico - rimarca il segretario generale Simone Monetti - In particolare, l’eliminazione di tutte le restrizioni di carattere sanitario, che invece erano ancora in vigore fino alla primavera inoltrata del 2022, ha rilanciato il canale Horeca, supportato da una logica propensione dei consumatori a privilegiare il fuori casa come momento preferito per il consumo di birra».

I birrifici artigianali si trovano ad affrontare un periodo ancora difficile Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

I birrifici artigianali si trovano ad affrontare un periodo ancora difficile

In questo contesto apparentemente solo positivo, però, i birrifici artigianali si trovano ad affrontare un periodo ancora difficile, in cui i margini di impresa sono fortemente influenzati dai rincari di energia, materie prime e imballaggi. «Questi costi sono solo in parte mitigati dalla recente conferma dello sconto di accisa dedicato ai piccoli produttori indipendenti - osserva Monetti - a conferma dell’importanza del nostro comparto all'interno del mercato birrario italiano».

Dal low-alcohol al no-alcohol per la birra

Non si può parlare, ormai, di trend sorprendenti per il mondo brassicolo, se non altro perché l’intero comparto del beverage alcolico sembra muoversi lungo due binari valoriali omogenei: la spinta sulla sostenibilità e la riduzione dell’alcol. E nel caso della birra, bevanda low alcohol per natura, emerge una evoluzione della domanda zero-alcohol.

Per la birra, bevanda low alcohol per natura, emerge una evoluzione della domanda zero-alcohol Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

Per la birra, bevanda low alcohol per natura, emerge una evoluzione della domanda zero-alcohol
 

Rispetto alla gamma di prodotti innovativi, «oggi risulta sempre più consistente l’offerta di birre artigianali gluten free, ma soprattutto a basso contenuto di zuccheri e alcohol free, referenze sempre più ricercate dalle nuove generazioni di consumatori in Europa e nel mondo» - evidenzia Monetti.

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Parola chiave: sostenibilità per la birra

Oggi i birrifici (artigianali e non solo) intercettano inoltre nuove modalità di consumo e si concentrano sui temi della filiera corta e della sostenibilità. Monetti di Unionbirrai le indica come una priorità per l’associazione, «impegnata nel sostegno della filiera corta della birra e al recupero della CO2 prodotta in birrificio, ma anche al riutilizzo di materie prime nella produzione birraria artigianale». Analogamente anche per Assobirra «la transizione ecologica si pone quale pilastro fondamentale della strategia associativa, un terreno sul quale confrontarsi apertamente con tutti i player di settore» - per dirla con le parole del vicepresidente Federico Sannella.

Oggi i birrifici intercettano nuove modalità di consumo e si concentrano sulla filiera corta e sulla sostenibilità Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

Oggi i birrifici intercettano nuove modalità di consumo e si concentrano sulla filiera corta e sulla sostenibilità
 

In quest’ottica non son più solo i microbirrifici a legarsi al mondo agricolo. «Buone notizie vengono dal rapporto di collaborazione con la filiera agricola, che progredisce in modo promettente - afferma Sannella - La produzione di materie prime italiane è in ottima salute, e si sta finalmente sviluppando un’importante filiera del luppolo. È cruciale rimarcare come la crescita del rapporto con il settore primario sia altamente strategica, poiché un’agricoltura sostenibile, controllata e d’alta qualità non può che giovare a un comparto che ha proprio nei campi la sua origine e il suo elemento primario di qualità, naturalità, certificazione»

 

Trend di mercato per la birra

Se è vero che uno studio commissionato da Birra Moretti ad AstraRicerche evidenzia come per 4 italiani su 10 la birra sia la bevanda della “leggerezza”, dallo street food all'aperitivo dopo il lavoro, sembra però evidente la strategia dei protagonisti del mondo brassicolo - dai microbirrifici alle grandi realtà - per un impegno sui temi cruciali: sensorialitàsostenibilità, filiera corta, low o no alcohol

Birre sensoriali e che regalano emozioni

Sin dalla prima cotta, prodotta nel 2015, il Birrificio Otus di Seriate (Bg) si è proposto di creare birre dalla personalità marcata che avessero in comune bontà e costanza qualitativa. Il metodo artigianale di Otus esplora le infinite varianti del gusto della birra, valorizza la ricchezza organolettica che deriva dall’utilizzo di ingredienti di qualità selezionati e dalla loro combinazione creativa nelle tecniche di produzione.

 

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Il birrificio produce birre che donano esperienze sensoriali memorabili e che suscitano emozioni. Nel birrificio la ricerca e la creatività sono importanti, tuttavia, in Otus pensano che l’eccellenza della birra artigianale si misuri anche dalla capacità di coinvolgere un largo segmento di consumatori. Al birrificio piace dire che Otus ha un’indole popolare.

In occasione di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” Otus ha presentato Arlecchino Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

In occasione di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” Otus ha presentato Arlecchino

La produzione si fonda sulla conoscenza degli stili brassicoli e sul metodo; opera con protocolli rigorosi che consentono di consegnare ai clienti birre al punto giusto di maturazione e perfettamente conservate, che esprimono il meglio delle loro qualità organolettiche. Otus privilegia, dove possibile, la filiera corta, in un’ottica di valorizzazione delle eccellenze del territorio in cui opera, di controllo della effettiva qualità delle materie prime e di sostenibilità ambientale. Per questo nel 2021 il birrificio ha cominciato a coltivare l’orzo per le proprie birre, scegliendo le varietà più pregiate e adatte al terreno, avvalendosi di agricoltori esperti e attenti agli aspetti biologici. Attualmente produce tredici tipi di birra, in diversi stili, più una birra stagionale: Miele di Luna. Quest’anno, in occasione di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” ha presentato Arlecchino, una edizione speciale della propria keller, prodotta con ingredienti 100% italiani e conforme al disciplinare “Birra della Bergamasca” della Camera di Commercio di Bergamo.

Filiera corta e 100% made in Italy per la birra

La spinta dell’intero sistema è orientata a valorizzare la filiera corta e l’utilizzo di materia prima (agricola) italiana. Un colosso agricolo come Genagricola 1851 (l’azienda agricola più estesa in Italia, di proprietà del gruppo Generali) ha appena lanciato Birra 1851 Strong Ale, una nuova referenza di Birra 1851 Passione Agricola in edizione limitata, la prima della linea a esser prodotta con soli ingredienti di proprietà di Genagricola 1851, coltivati interamente in Italia. Le materie prime vengono prodotte e trasformate in seno all’azienda agricola, in conformità agli standard dell’agricoltura simbiotica, che mira a ripristinare, mantenere e migliorare la diversità e funzionalità microbica del suolo.

Genagricola 1851 ha appena lanciato Birra 1851 Strong Ale Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

Genagricola 1851 ha appena lanciato Birra 1851 Strong Ale

La nuova referenza si aggiunge dunque come punta di diamante in un portfolio di quattro birre marchiate Genagricola attualmente presenti sul mercato. «Da tempo lavoriamo insieme ai nostri agronomi e al consorzio del Luppolo Made in Italy, per la coltivazione di 11 varietà di luppolo 100% italiane - chiosa l’ad di Genagricola 1851 Igor Boccardo - Sono ingredienti di una filiera di produzione sempre più corta che ci permette di creare birre uniche, locali e sostenibili”. Come prodotto distintivo, la Strong Ale viene distribuita, in una prima fase, solo nel canale horeca e con un posizionamento superpremium».

Anche Birra Amarcord ha presentato la 100% Italiana Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

Anche Birra Amarcord ha presentato la 100% Italiana
 

Nell’anno del 25°anniversario, anche Birra Amarcord ha presentato la 100% Italiana, una birra «celebrazione dell’amore per la nostra terra e del nostro impegno verso l’italianità, una birra fortemente desiderata che rappresenta un legame indissolubile tra il campo coltivato e il birrificio», rimarca Andrea Bagli, ceo del birrificio romagnolo. In questo inizio di 2023, la 100% Italiana sta riscontrando grandi favori sia in Italia che all’estero, valorizzando un progetto di filiera italiana che unisce il malto d’orzo da agricoltura sostenibile del Sud Italia e il luppolo coltivato in Romagna (di cui il 35% in fiore), in combinazione con l’acqua di fonte appenninica.

Il traino della sostenibilità per la birra

Birra Baladin, che da sempre promuove la filiera agricola italiana, gioca in sintonia con il contesto della tutela ambientale. Le acque utilizzante in produzione vengono depurate biologicamente e rimesse in circolo per irrigare i campi intorno al birrificio, mentre le trebbie esauste vengono utilizzate come mangime animale o per creare biomasse. «Inoltre nel 2023 verrà completata l’installazione di un’ampia superficie di pannelli solari - annuncia il marketing manager Fabio Mozzone - e parte il progetto di scavo di un pozzo per il prelievo di acqua da un deposito sotterrano a circa 300 metri di profondità». 

Birra Baladin, che da sempre promuove la filiera agricola italiana, gioca in sintonia con il contesto della tutela ambientale Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

Birra Baladin, che da sempre promuove la filiera agricola italiana, gioca in sintonia con il contesto della tutela ambientale

Da Birra Amarcord presentano come grande novità per il 2023 proprio l’ammodernamento e ampliamento dell’impianto fotovoltaico, che porterà all’autoproduzione del 20% del fabbisogno di energia elettrica. «Questa energia green, unita al progetto di compensazione delle emissioni di CO2, ci consentirà per il terzo anno consecutivo di produrre le nostre birre con un bilancio energetico a zero emissioni - dichiara il ceo Andrea Bagli - Inoltre nel corso del 2023 ci saranno ulteriori investimenti volti a ridurre ulteriormente l’impatto energetico del birrificio». Birra di Parma (brand delle Cantine Ceci 1938) ha scelto un processo di certificazione. «Il nostro impegno sarà concreto e finalizzato alla riduzione dei rifiuti, del consumo di energia e dei materiali - dicono dall’azienda - Miglioreremo il ciclo produttivo garantendo sempre la qualità del prodotto finale e quell’integrazione con il nostro territorio che da sempre ci contraddistingue».

Birra di Parma ha scelto un processo di certificazione per la sostenibilità Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

Birra di Parma ha scelto un processo di certificazione per la sostenibilità
 

Maggiore perplessità in 32 Via dei Birrai. «I consumi si stanno orientando su prodotti premium, di nicchia - riferisce il responsabile di produzione Fabiano Toffoli - e se la sostenibilità è una leva molto utilizzata dai birrifici per rimarcare il proprio posizionamento, in questa fase non pare essere un significativo driver di crescita».

, realizzando iconici strumenti di comunicazione e upcycling Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

, realizzando iconici strumenti di comunicazione e upcycling
 

Ciò nonostante, l’azienda ha puntato su un packaging che possa vivere una seconda vita, realizzando iconici strumenti di comunicazione e upcycling.

Low-alchol e no-alchol per la birra

La tendenza alla bassa gradazione spinge i produttori a rivedere la gamma. In Baladin l’ultima novità è nel segno del no-alcol. Botanic è infatti una birra analcolica che viene proposta esclusivamente in lattina di alluminio, con apertura totale (brevetto Baladin) che trasforma la lattina un bicchiere evitando di doverne utilizzare in plastica o vetro da lavare. “Oltre a questa novità - annuncia il marketing manager Fabio Mozzone - stiamo lavorando per lanciare una birra dedicata alla ristorazione che presenteremo a maggio». 

La tendenza alla bassa gradazione spinge i produttori a rivedere la gamma Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

La tendenza alla bassa gradazione spinge i produttori a rivedere la gamma

La nuova Peroni Nastro Azzurro 0.0% è stata recentemente premiata come Prodotto dell’anno 2023 a fronte di un’indagine sull'innovazione condotta in Italia. La variante analcolica del brand, lanciata a marzo 2022, è stata ideata con lo scopo di far vivere ai consumatori la stessa esperienza di gusto di Peroni Nastro Azzurro, ma senza alcol, riuscendo a sorprendere i consumatori. E l’utilizzo di mais 100% italiano e di luppoli nobili sembrano non perdere smalto con il nuovo processo di de-alcolizzazione. «Investire sullo sviluppo di un’offerta di prodotti premium analcolici - dice Francesca Bandelli, marketing & innovation director di Birra Peroni - ci permette non solo di intercettare nuove esigenze dei consumatori ma anche di fare la nostra parte per la promozione e la diffusione di un consumo responsabile, in linea con la nostra strategia di sostenibilità di lungo periodo».

Sul mercato si fanno spazio le birre analcoliche, ma è un mercato ancora limitato Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

Sul mercato si fanno spazio le birre analcoliche, ma è un mercato ancora limitato


Puntano invece sul low alcohol gli artigianali di 32 Via dei Birrai. «Sul mercato si fanno spazio le birre analcoliche - rileva dal Veneto Fabiano Toffoli - ma è un mercato ancora limitato. Non è escluso possa crescere in futuro, ma non abbiamo ancora deciso di presidiare questa nicchia. Abbiamo però a catalogo una birra leggera (la 3+2) speziata con coriandolo e scorza d'arancia amara, un prodotto di pronta beva dagli spiccati toni agrumati e floreali». Birra di Parma esplicita invece di non voler cavalcare l’onda della dealcolazione, «ma da sempre i nostri prodotti hanno un grado alcolico contenuto, finalizzato ad una bevuta più leggera, consapevoli che la qualità si può ottenere tenendo anche l’attenzione alla gradazione, che le condizioni climatiche del nostro territorio ci permettono».


Evoluzione, formati e prodotti per la birra

Brand brassicolo del gruppo Hausbrandt, Theresianer ha saputo equilibrare il proprio posizionamento tra mondo artigianale e industriale, ponendo l’accento sulla cura delle materie prime e dei processi produttivi. Focalizzata sul restyling del marchio, Theresianer - che esce con le Ipa, le non filtrate Premium Pils e Wit, Premium Lager, Strong Ale, Pale Ale, Bock, Vienna e la Senza Glutine oltre al distillato Bierbrand - dichiara l’intenzione di produrre formati di bottiglia diversi dalla 0.75, ormai obsoleta e di difficile consumo, e lanciare una birra stagionale nel periodo primavera-estate.

Theresianer ha saputo equilibrare il proprio posizionamento tra mondo artigianale e industriale Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

Theresianer ha saputo equilibrare il proprio posizionamento tra mondo artigianale e industriale

Nel frattempo 620 Passi, primo birrificio condiviso d’Italia, ha presentato la nuova linea esclusiva per l’Horeca. Le cinque referenze (Arsura, Fipa, Cortona, Caligo e Daracò) verranno presentate in una nuova veste interpretata dalla penna dell’illustratore Carlo Stanga. «La nuova etichetta - spiega Riccardo Caliari, presidente di 620 Passi - rappresenta un grande collage collettivo, risultato dell’unione di tutti i significati che la nostra community attribuisce al concetto di condivisione». Il 2023 ha visto l’ingresso sul mercato italiano del birrificio artigianale irlandese Rye River, grazie alla spinta del gruppo Warsteiner che a novembre 2022 ha acquisito una quota di minoranza. «Una partnership strategica tra due realtà che condividono l’anima indipendente e la costante ricerca verso la qualità», dicono da Warsteiner, evidenziando come Rye River risulti il birrificio artigianale più premiato al mondo tra il 2020 e il 2022. E con questa espansione di gamma nel confezionato e nel mondo delle Ipa il lavoro sull’horeca sta portando ottimi frutti.

620 Passi, primo birrificio condiviso d’Italia, ha presentato la nuova linea esclusiva per l’Horeca Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

620 Passi, primo birrificio condiviso d’Italia, ha presentato la nuova linea esclusiva per l’Horeca

In Birra Amarcord - che amplia la linea delle Classiche con una Bianca e una Ipa, mentre la linea Bad Brewer sarà potenziata con una Red Ale e una Strong Ale - la scelta è stata di ridurre il formato. Se infatti i fusti di Amarcord Gradisca e Bad Brewer American Lager resteranno nel Polykeg 30 litri, le specialità passeranno nel più efficace (commercialmente parlando) Polykeg 20 litri, sempre con sacca alimentare e asta pescante, per garantire il massimo della qualità aumentando le vendite e le rotazioni.

Innovazione e birraturismo

Celebrato dall’esperta di turismo enogastronomico ed esperienziale Roberta Garibaldi come nuova frontiera di fruizione, il “birraturismo” sembra emergere come un nuovo trend per gli italiani. E anche il Rapporto Assobirra rivela come l’idea di una vacanza alla scoperta di eventi locali con assaggi e conoscenza della birra piaccia a 6 consumatori su 10.
La pandemia ha spinto molto i consumi domestici, «ma il ritorno alle vecchie abitudini ha riportato le persone a consumare nel fuori casa - rimarca Toffoli di 32 Via dei Birrai - e poi, come nel vino, anche nel mondo brassicolo si fa spazio un consumo esperienziale e il mastro birraio comprende le potenzialità del dialogo col cliente che desidera conoscere il dietro le quinte delle piccole produzioni».

Il “birraturismo” sembra emergere come un nuovo trend per gli italiani Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

Il “birraturismo” sembra emergere come un nuovo trend per gli italiani


Ecco allora eventi che sfruttano la birra come traino, come accade al Mog (Mercato Orientale Genova) dove la piazza coperta dedicata al gusto si trasforma con Mhops in una esplorazione esperienziale di malti e luppoli. Dal 30 marzo al 2 aprile saranno ospiti 12 birrifici artigianali da tutta Italia che avranno a disposizione 48 vie alla spina, proponendo 110 birre a rotazione nei quattro giorni.

L’idea di una vacanza alla scoperta di eventi locali con assaggi della birra piaccia a 6 consumatori su 10 Mondo birra tra sensorialità filiera corta sostenibilità e low-alcohol

L’idea di una vacanza alla scoperta di eventi locali con assaggi della birra piaccia a 6 consumatori su 10

Sul fronte dell’innovazione tecnologica, invece, si segnala un ponte tra birra artigianale e AI. L’intelligenza artificiale entra infatti all’Accademia delle Professioni di Padova e in particolare nel corso per diventare Birraio, che fino ad ora ha formato oltre un migliaio di operatori sul territorio nazionale e internazionale. Si tratta dell’avveniristico progetto Live Demo “From Farm to Fork”, spazio dedicato alla digitalizzazione della filiera agroalimentare realizzata da Smact Competence Center con il supporto scientifico dell’Università degli Studi di Padova. All'interno di questo hub produttivo nasce dunque il Birrificio 4.0 dell’Accademia delle Professioni, dove intelligenza artificiale, realtà aumentata, machine learning e controllo da remoto sono al centro di un'esperienza senza precedenti per gli allievi che si alternano in produzione sotto la guida del head brewer Stefano Bisogno.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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