Sono diecimila i pastori sardi che con le loro greggi imbarcate sui traghetti hanno varcato il mare per sbarcare in Continente ed iniziare una nuova vita nelle campagne toscane, dove la loro presenza ha dato nuova vitalità all’attività casearia.
Transumanza del gusto: un ponte di sapori tra Toscana e Sardegna
Negli anni sessanta i terreni nelle campagne toscane si stavano spopolando e probabilmente sarebbero rimasti abbandonati se non fosse stato per l’emigrazione di famiglie (o singoli individui) provenienti dall'isola, qui insediatesi dopo un lungo viaggio via mare e via terra. Tanti di loro dalla Sardegna non erano mai venuti via e qui trovarono strutture agricole per lo più abbandonate, spesso in condizioni di degrado ma in uno stato non di rado migliore rispetto a quelle lasciate sull’isola.
Dopo aver attraversato il Tirreno, una volta sbarcate nei porti laziali o toscani, queste famiglie con il loro bestiame arrivavano in Val d’Orcia ed in Mugello al termine di una lunga e faticosa camminata. Qui in Toscana, giunti in cerca di fortune (tra terreni più ampi e redditizi rispetto a quelli sardi), stipulano contratti di affitto con chi invece se ne stava andando, arrivando poi in alcuni casi nel corso degli anni ad acquistare terreni e immobili in cui si sono poi stanziati.
Toscana e Sardegna unite dalla tradizione per il cibo
Proprio il ricordo di questa speciale “transumanza” è stato al centro dell’iniziativa che per due giorni ha portato in Toscana, tra Firenze ed Arezzo, i sapori dell’enogastronomia sarda, su idea di Confcommercio Fipe Sardegna con la collaborazione di Confcommercio Toscana e il sostegno della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano.
La cucina è diventata quindi la chiave per rinsaldare i rapporti commerciali, turistici, enogastronomici tra le due regioni, prima con il gemellaggio ai fornelli tra dieci chef sardi in nove ristoranti di Firenze e Arezzo (nella serata di giovedì 28 novembre), poi con il convegno che si è svolto nella sede della Regione Toscana in piazza Duomo.
Il gemellaggio “a tavola” di Toscana e Sardegna
I lavori, moderati dal direttore generale di Confcommercio Sud Sardegna, Giuseppe Scura, si sono aperti con i saluti istituzionali del portavoce del presidente della Regione Toscana Bernard Dika, di Marzia Cilloccu dell’Ufficio di Gabinetto dell’assessorato regionale sardo al turismo, artigianato e commercio, e del direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. Il sistema delle Camere di Commercio è stato rappresentato da Massimo Guasconi, presidente Unioncamere Toscana, Massimo Manetti, presidente della Camera di Commercio di Firenze,Nando Faedda e Cristiano Erriu, rispettivamente vicepresidente e segretario generale della Camera di Commercio Cagliari - Oristano.
La transumanza come ponte culturale tra passato e futuro
Nel corso della mattina è stato proiettato il trailer del documentario “Transumanze”, realizzato da Andrea Mura mentre il giornalista del Gambero Rosso Giuseppe Carrus ha approfondito i legami tra saperi e sapori valorizzando le paste tipiche della Sardegna, a partire da lorighitas e fregola.
«Il cibo è cultura, una forma di linguaggio che da sempre mette in connessione i popoli - ha detto il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che è anche vicepresidente vicario di Fipe nazionale - ecco perché abbiamo accolto volentieri l’idea di questo gemellaggio che celebra l'antica tradizione della transumanza, non solo come percorso fisico, ma come viaggio culturale che unisce la Sardegna e la Toscana attraverso i sapori e le tradizioni locali. Ogni piatto racconta storie di passione, fatica e autenticità nel segno della cultura pastorale che ha modellato il paesaggio, le comunità e l’enogastronomia delle nostre regioni, entrambe con una forte identità rurale».
«Il mondo agropastorale», ha dichiarato il presidente di Fipe Sardegna Emanuele Frongia «per noi sardi ha sempre rappresentato un punto di partenza. Le nostre tradizioni, la nostra cultura, molti dei nostri codici non scritti sono l'eredità e l'eco di quelle campagne ma anche officina di tradizione enogastronomica e gusto nella tavola. Nella transumanza noi sardi abbiamo portato il nostro lavoro, il nostro know how ma anche le nostre tradizioni e oggi da sardi, da imprenditori, da ambasciatori enogastronomici, siamo emotivamente coinvolti in questo ripercorrere le origini. La Toscana ci ha accolto un tempo quando cercavamo una casa per noi e le nostre famiglie e oggi rinnova la sua ospitalità con questo bellissimo progetto».
Il segretario generale della Camera di Commercio, Cristiano Erriu, ha ricordato come la Toscana sia stata per molti anni luogo di emigrazione per molti sardi. “A differenza di altri casi i gruppi di emigrati sardi, in Toscana - ha detto Erriu - non si sono accalcati nelle città ma dispersi nelle campagne. Si sono insediati nei poderi adattandosi agli insediamenti preesistenti nei diversi luoghi. Si sono trasferiti con intere famiglie, uomini e donne. Hanno trasferito le attività economiche originarie, hanno garantito la continuità di mestiere: dentro i poderi - ha sottolineato - sono stati portati modelli sociali e culturali, forme di produzione della società di provenienza. Questo gemellaggio non è solo un incontro di sapori, ma è una promessa: quella di continuare a lavorare insieme, di crescere insieme, di fare rete e di guardare al futuro con l'orgoglio di chi sa che il buon cibo è un ponte che unisce culture, popoli, terre e cuori”.
A chiudere la mattinata “su smurtzu”, una degustazione di vini e prodotti tipici .