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Lo chef Marc Veyrat apre un nuovo ristorante, ma la Michelin non è invitata

Lo chef Marc Veyrat apre il suo nuovo ristorante a Megève e riaccende la diatriba con la Rossa esponendo fuori dal locale il cartello con la scritta “Vietato l’ingresso agli ispettori della Guida Michelin”

 
19 gennaio 2025 | 16:56

Lo chef Marc Veyrat apre un nuovo ristorante, ma la Michelin non è invitata

Lo chef Marc Veyrat apre il suo nuovo ristorante a Megève e riaccende la diatriba con la Rossa esponendo fuori dal locale il cartello con la scritta “Vietato l’ingresso agli ispettori della Guida Michelin”

19 gennaio 2025 | 16:56
 

Marc Veyrat, celebre cuoco francese noto per la sua cucina innovativa e legata al territorio, ha deciso di impedire l’ingresso agli ispettori della guida Michelin nel suo nuovo ristorante, inaugurato nel cuore di Megève, in Alta Savoia,  affiggendo alla porta del locale un cartello inequivocabile: “Vietato l’ingresso agli ispettori della Guida Michelin”.

Lo chef Marc Veyrat apre un nuovo ristorante, ma la Michelin non è invitata

Lo chef Marc Veyrat (foto: La Presse)

Dopo la controversa vicenda del 2019, che lo vide perdere la sua terza stella per il ristorante Maison des Bois a causa di un presunto errore nella scelta del formaggio per un soufflé, Veyrat è fermamente intenzionato a tagliare i ponti con la celebre “Rossa”.

La disputa sulle stelle e la causa legale

Nel 2019, Veyrat si trovò al centro di un acceso dibattito gastronomico quando Michelin declassò il suo ristorante da tre a due stelle, sostenendo che il sapore di un soufflé al formaggio fosse inappropriato. Gli ispettori insinuarono l’uso di cheddar, un’affermazione che lo chef rigettò categoricamente, dichiarando di aver utilizzato solo formaggi locali come Reblochon, Beaufort e Tomme. La vicenda, ribattezzata “Cheddargate”, generò un ampio clamore mediatico.

Convinto dell’ingiustizia subita, Veyrat decise di portare Michelin in tribunale, denunciando non solo un danno d’immagine ma anche il forte stress psicologico che ne derivò. Tuttavia, il giudice respinse le sue accuse, sostenendo che mancassero prove concrete di un danno economico o personale, e lo chef fu condannato a pagare le spese legali.

Una nuova filosofia: niente più giudizi

Oggi, a 75 anni, Veyrat ha deciso di voltare pagina, adottando un approccio rivoluzionario per il suo ristorante di Megève, caratterizzato da un ambiente rustico e accogliente, con soli 18 coperti e un menù degustazione di alto livello a 450 euro

«Non voglio più sottostare a giudizi o classifiche,» ha dichiarato lo chef. «Ho dedicato una vita alla valorizzazione delle erbe selvatiche e dei prodotti locali, lavorando con passione e autenticità. Ora voglio concentrarmi esclusivamente sull’esperienza dei miei ospiti».

La cucina identitaria di Marc Veyrat

Marc Veyrat, riconoscibile per il suo iconico cappello nero, ha sempre descritto la sua cucina come “identitaria ad alta definizione”. Nei suoi piatti trovano spazio ingredienti del territorio e tecniche che esaltano i sapori naturali. Non sorprende, quindi, che abbia reagito con indignazione all’accusa di aver usato formaggi non tradizionali: «In cucina utilizziamo solo prodotti locali. Le uova sono delle nostre galline, il latte delle nostre mucche, e ogni mattina esperti di botanica raccolgono le erbe che utilizziamo nei nostri piatti,» aveva spiegato.

Lo chef Marc Veyrat apre un nuovo ristorante, ma la Michelin non è invitata

La cucina dello chef Marc Veyrat si è sempre distinta per l‘utilizzo di materie prime del territorio (foto: Facebook)

Il passato di dissensi con la Michelin

Questa non è la prima volta che Veyrat si oppone alla guida rossa. Nel 2020, quando rilevò il locale parigino La Fontaine Gaillon, dichiarò di non voler più vedere gli ispettori Michelin nei suoi locali, un pensiero che oggi si è trasformato in una decisione definitiva.

Con questo nuovo ristorante, Veyrat sembra voler ribadire il controllo assoluto sulla sua cucina e sulla sua carriera, lasciando agli altri chef la corsa alle stelle. «A questa età, preferisco concentrarmi sul mio lavoro e su ciò che amo fare, senza il peso di un giudizio esterno» ha concluso, sperando che i celebri ispettori rispettino la sua scelta.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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