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Confagricoltura scende in piazza contro l'emendamento sulle quote latte

Confagricoltura ha indetto la mobilitazione nazionale per ribadire i temi ancora senza risposta. In piazza il 22 luglio a Cremona e il 26 a Napoli. Vecchioni: «Ci aspettiamo l’appoggio di quanti nel Governo e nell’opposizione condividono le nostre richieste e la linea di trasparenza di Galan»

 
15 luglio 2010 | 09:48

Confagricoltura scende in piazza contro l'emendamento sulle quote latte

Confagricoltura ha indetto la mobilitazione nazionale per ribadire i temi ancora senza risposta. In piazza il 22 luglio a Cremona e il 26 a Napoli. Vecchioni: «Ci aspettiamo l’appoggio di quanti nel Governo e nell’opposizione condividono le nostre richieste e la linea di trasparenza di Galan»

15 luglio 2010 | 09:48
 

Confagricoltura dichiara la mobilitazione nazionale. La decisione è stata presa dall'assemblea generale dell'organizzazione degli imprenditori agricoli, che ha fatto il punto sulla situazione in atto e, in particolare, sulla manovra economica all'esame del Parlamento. La prima grande manifestazione per ribadire i temi caldi che non hanno ricevuto risposta, come il rispetto del calendario di pagamento delle multe per le quote latte e la stabilizzazione della fiscalizzazione degli oneri sociali, si terrà giovedì 22 luglio a Cremona e una seconda massiccia protesta si svolgerà lunedì 26 luglio a Napoli.

Federico Vecchioni«Gli avvenimenti delle ultime ore - ha detto il presidente, Federico Vecchioni (nella foto) - rendono inevitabili le azioni di forza che ci prepariamo ad intraprendere. Sosteniamo le posizioni espresse dal ministro Galan: rispetto delle regole, innovazione, fondi per l'agricoltura e lo ringraziamo per come e quanto si è speso in questa vicenda che, oltre a essere il trionfo dei 'furbi”, ha del paradossale, poiché, in una finanziaria in cui non ci sono soldi per niente e nessuno, esce come dal cilindro di un prestigiatore il rinvio di un pagamento che costa parecchi milioni all'erario».

«Chiediamo - ha proseguito il presidente di Confagricoltura - che quanto atteso dal sistema agricolo in un momento tanto grave sia accolto con il rispetto dovuto a un settore strategico per l'economia del Paese: non vogliamo sussidi, ma le stesse forme di incentivo ottenute dalle altre Pmi. I punti chiave sono latte, fiscalizzazione, fondi per il comparto bieticolo saccarifero e fondo di solidarietà nazionale. Ci aspettiamo che quanti nel Governo condividono queste posizioni esprimano il loro appoggio all'impegno del ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, e che l'opposizione sappia con forza sostenere la necessità di urgenti risposte alle richieste degli agricoltori».

«La tensione tra gli imprenditori agricoli onesti e rispettosi delle leggi è allo spasimo - ha concluso Vecchioni - e la mobilitazione lanciata da Confagricoltura è aperta a tutti quelli a cui sta a cuore la sopravvivenza e il futuro dell'agricoltura italiana. Noi non abbiamo la tracotanza di asserire che siamo l'agricoltura, ma certamente possiamo dire a buon titolo che non c'è agricoltura senza di noi».

Intanto il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan ha ribadito ancora una volta la sua posizione: «Sono istituzionalmente rispettoso di quanto sta avvenendo in Senato attorno alla proroga delle multe per le quote latte. Ecco perché non mi sento di aggiungere altro su di una vicenda che comunque mi lascia sconcertato e assieme a me lascia sconcertati i moltissimi che in Italia e in Europa hanno espresso un dissenso vasto, convinto, civilissimo. C'è chi si butta in simili casi a disquisire sui grandi principi dell'etica e della politica, c'è chi dà lezioni sulla coesione sociale e chi dimostra di avere un senso autentico della responsabilità politica. Tutto bene. Ma che dire su chi finge o si dimostra arrogante al punto da ignorare quanto previsto da norme e patti sottoscritti in Italia e a Bruxelles, finzioni e arroganze che sono l'esatto contrario di un autentico senso della responsabilità politica o di quella autorevolezza che l'Italia così facendo rischia di perdere di giorno in giorno sullo scenario internazionale? Sull'intera questione e su quanto avverrà nelle prossime ore interverrò in sede di Consiglio dei Ministri venerdì prossimo, dato che oggi mi sento, ancor più di prima, un Ministro a pieno titolo della Repubblica».


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