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Dopo aver dato i numeri, la Brambilla assegna anche le stelle

Fortemente criticata, ha preso forma l'iniziativa della Brambilla per valorizzare il Made in Italy a tavola: con il sostegno di Fipe, il ministro del Turismo ha consegnato i premi alla Ristorazione. Ma l'ha fatto in solitaria, senza attuare sinergie con altri Ministeri. L'ennesima targa farlocca

di Alberto Lupini
direttore
 
27 settembre 2011 | 15:26

Dopo aver dato i numeri, la Brambilla assegna anche le stelle

Fortemente criticata, ha preso forma l'iniziativa della Brambilla per valorizzare il Made in Italy a tavola: con il sostegno di Fipe, il ministro del Turismo ha consegnato i premi alla Ristorazione. Ma l'ha fatto in solitaria, senza attuare sinergie con altri Ministeri. L'ennesima targa farlocca

di Alberto Lupini
direttore
27 settembre 2011 | 15:26
 

Dunque, sia pure tra molte critiche e con un percorso tortuoso e per nulla trasparente, il ministro del Turismo sembrerebbe avere portato a casa, col consenso della Fipe, un abbozzo di premio alla Ristorazione su cui si potrebbe finalmente costruire quello spirito di squadra capace di dare valore aggiunto alla Cucina italiana e al comparto. Usiamo il condizionale perché il risultato ottenuto (l'ennesimo topolino partorito dalla montagna) è lontano anni luce da quel Festival della ristorazione che Michela Vittoria Brambilla ci aveva annunciato suonando come suo solito la marcia dei bersaglieri. E lo è perché, come gran parte delle cose che fa, l'iniziativa risulta arrangiata e senza alcun coinvolgimento con chi in qualche modo rappresenta il settore. Cinque giorni prima della premiazione il vicepresidente della Fipe si diceva certo che non ci sarebbero stati premi perché lui non ne sapeva ancora nulla: e il risultato è un premio ai soliti dieci stellati (tutti bravissimi per carità), quasi che la ristorazione che ha un ruolo nel turismo non fosse fatta "anche" di buone osterie o belle pizzerie. Per non parlare dello scandalo dell'assenza di qualche ristoratore italiano all'estero, proprio mentre il Governo cerca di certificarli insieme all'Unioncamere e all'Isnart, come gli ambasciatori dell'italian style a tavola.

A questo punto, a costo di sembrare ripetitivi, ci chiediamo con chi si è consultata allora la Brambilla? Che criteri ha seguito? Su questo resta l'omertà totale salvo la "voce" che ci sarebbe stata la benedizione di Gualtiero Marchesi. Come dire, tante parole di maniera e inutili (come nello stile del Ministro...), ma nessuna spiegazione convincente. Se si trattasse del premio di qualche privato poco male, anche se tutti indicano criteri e giuria per tempo. E lo facciamo anche noi col nostro premio Personaggio dell'anno che nasce da un sondaggio in Internet.

Ma ciò che infastidisce è la volontà di escludere gli altri Ministeri, che hanno magari più titoli del suo ad occuparsi di Ristorazione. Ciò fa dei riconoscimenti un bel lavoretto di bricolage a livello di immagine, ma che non riesce in alcun modo ad avere spessore e a rappresentare, come abbiamo sempre auspicato, un atto politico forte del Governo italiano. Basti pensare a quello che fa invece il ministro della Cultura di Parigi per la cucina francese per capire l'abisso di povertà di idee e progetti in cui ci troviamo. Oltralpe si lavora in grande e noi ci limitiamo all'ennesima targa farlocca senza valore vero... Salvo pensare che la Brambilla (rifacendosi comunque alla Michelin), abbia voluto dare anche lei le sue stelle ad amici e supporter, escludendo magari qualcuno perchè iscritto alla Confesercenti (i Cerea ad esempio) o perchè "amico" di D'Alema (Gianfranco Vissani).

Un premio speciale è andato a Gualtiero Marchesi, di cui da anni sosteniamo la necessità di una valorizzazione come il vero innovatore del Rinascimento della nostra cucina. E ne siamo convinti al punto che in più occasioni abbiamo suggerito anche allo stesso ministro Brambilla di proporlo come Cavaliere del lavoro. In tutto questo ci resta però l'amaro in bocca perché il Divino merita un riconoscimento da parte del Governo e non solo di questo Ministro, di cui (ennesima caduta di stile della Brambilla) è in fondo uno stretto collaboratore quale presidente della Commissione del turismo enogastronomico...

Un'ultima osservazione. Nella giornata in cui la Brambilla ha dispiegato la sua ruota di penne, convinta di avere fatto del bene alla ristorazione, abbiamo registrato la forte e decisa presa di posizione del presidente della Fipe, Lino Stoppani, che dopo i troppi distinguo di alcuni suoi collaboratori, ha pubblicamente criticato il Ministro per le troppe cose sbagliate che fa e per i troppi annunci a cui non seguono fatti concreti. Dichiarazioni apprezzate dai suoi associati che non a caso hanno riservato alla Brambilla molte critiche e pochi applausi.

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net




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Altro che premi, alla ristorazione serve un Cavaliere del lavoro

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30/09/2011 18:25:00
3) La ristorazione seria non interessa le alte sfere!
Hai fatto bene (come sempre) a lanciare il messaggio di rivolta. Come tu ben sai sembra che la ristorazione seria non interessa le alte sfere e anche la gente semplice. Le farmacie vendono un sacco di prodotti per il mal di stomaco. A tavola si mangia per curarsi e non per abbuffarsi. che dire di più… non arrenderti e noi con te… auguri di buona salute a tutti.


29/09/2011 00:33:00
2) Spingiamo per Marchesu cavaliere del lavoro
Io ho avuto il piacere di passare nelle cucine di Marchesi...io lo considero di piu di un innovatore....Sarebbe bello riuscire a fare una petizione per fargli riconoscere il cavalierato del lavoro e anche qualche cosa in piu'....... disuo, e' già stato insignito commendatore se non erro....diamoci da fare... W Marchesi.. e diamo a cesare quel che e' di cesare.. in questo caso il Divino Marchesi...


28/09/2011 10:39:00
1) La Festa della ristorazione è una presa per il…
è un' ennesima presa per il... Il 27 settembre è andata in scena a Milano, non alla Scala, ma poco distante, l'ennesima buffonata all'italiana. Una bella commedia in un atto unico con la regia della Ministra Brambilla. Ancora una volta la ristorazione italiana è stata resa ridicola da questa che doveva essere la giornata della festa della ristorazione. E come già annunciato sia da questa testata, sia da altri colleghi come Matteo Scibilia, hanno premiato i soliti "noti" dimenticandosi completamente dei tanti cuochi italiani all'estero, che tra l'altro il Ministro aveva annunciato di premiare. Si sarà volontariamente distratta visto che tra i cuochi italiani all'estero non c'è intesa, e nessun'associazione di categoria ha mostrato sdegno per questa scenetta andata in onda a palazzo Pirelli. Io non me la prendo tanto con il Ministro e nemmeno con il grande Marchesi, un signore che però in questa occasione poteva evitare di metterci la faccia. Io me la prendo con tutti i colleghi cuochi che si sono prestati come attori di comparsa a questa commedia. Di premi se ne possono inventare quanti se ne vuole. Il problema che non valgono una cicca e non dimostrano nulla, specie quando questi premi vengono dati e organizzati all'ultimo momento. Vorrei dare un consiglio alla Brambilla, prenda esempio da Paganini, lui non ripeteva e speriamo che questa commedia non venga riproposta l'anno prossimo. Per fortuna che gli onesti ristoratori e colleghi cuochi non vengono intaccati professionalmente da queste pure e chiare buffonate politiche per racimolare un consenso che ormai ha il sapore amaro del dopo caffè. Come disse il grande Eduardo, "addà passà a nuttata" e speriamo che passa in fretta. Un appello agli amici e colleghi cuochi all'estero, questa è l'occasione per far sentire la vostra voce di protesta civile, non si può più accettare un comportamento simile delle istituzioni italiane, vorrei sapere cosa ne pensano gli amici del Cim, Ciao Italia, Gvci a riguardo, non è per far polemica ma per capire se sono solo io il pazzo di turno, perché è inconcepibile pensare che ci prendono per il c.... In questo modo senza che nessuno dica una sola parola. Non so se fare i miei complimenti a coloro che hanno ricevuto il premio, ma posso dire solo che come comparse avete fatto una pessima figura.




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