Il settore balneare è da sempre una colonna portante del turismo italiano. Durante la 45ª Giornata mondiale del turismo, il presidente del sindacato italiano balneari (Sib), Antonio Capacchione, ha sottolineato l'importanza strategica delle spiagge italiane e ha lanciato un forte appello contro i rischi di una regolamentazione sbagliata che potrebbe compromettere due secoli di storia: «Le nuove disposizioni sulle concessioni demaniali contenute nel Decreto-legge n. 131/2024 sono sbagliate, ingiuste ed estremamente dannose per il nostro Paese».

Turismo balneare a rischio: il decreto 131/2024 minaccia le spiagge italiane
Capacchione (Sib): Il turismo italiano è principalmente balneare
Secondo Capacchione, il turismo italiano «è fondamentalmente balneare», poiché le spiagge costituiscono la meta preferita di milioni di turisti ogni anno. Nel 2024, oltre 36 milioni di italiani e stranieri hanno scelto il mare per le loro vacanze, attratti dalla qualità dei servizi, dall'accoglienza e dall’elevata professionalità degli operatori del settore. La "vacanza", infatti, è diventata sinonimo di "vacanza al mare", confermando il ruolo preponderante delle località balneari nel panorama turistico nazionale.
Decreto legge sui balneari: un errore storico da evitare
Nel corso dell'incontro a Trani, organizzato dall'Arcidiocesi con la partecipazione di monsignor Leonardo D’Ascienzo e dell'assessore regionale ai trasporti Deborah Ciliento, Capacchione ha espresso preoccupazione per la situazione attuale del settore balneare. Il Decreto-legge n. 131/2024, che introduce nuove disposizioni sulle concessioni demaniali, è stato definito dal presidente del SIB come "sbagliato, ingiusto ed estremamente dannoso per il Paese".
Capacchione ha avvertito che un'applicazione errata di queste norme potrebbe portare alla distruzione di migliaia di aziende balneari, molte delle quali a conduzione familiare, mettendo in crisi due secoli di tradizione turistica. Un errore storico che l'Italia non può permettersi di commettere, poiché comprometterebbe uno dei settori più importanti per l'economia nazionale.
Balneari, un settore in crisi: lavoro e dignità a rischio
Il presidente del Sib ha sottolineato come gli imprenditori balneari e i loro dipendenti abbiano lavorato quest'anno con «incertezza e angoscia» a causa delle difficoltà che affliggono il comparto. «Senza futuro non c’è lavoro e senza lavoro non c’è dignità», ha dichiarato Capacchione, evidenziando la necessità di garantire la sopravvivenza di un settore che ha contribuito in modo determinante all'occupazione e all'economia italiana.
Capacchione: Serve una riforma necessaria per il settore balneare
Capacchione ha ribadito l'urgenza di una riforma delle concessioni demaniali che protegga i diritti degli attuali concessionari e che tuteli un modello di gestione delle spiagge che tutto il mondo ci invidia. La riforma attuale, infatti, non applica correttamente la Direttiva Bolkestein, come interpretata dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea. «Serve una legge di riordino organico del settore», ha affermato Capacchione, chiedendo che si agisca prontamente per riscrivere la norma in modo adeguato.

Il presidente del sindacato italiano balneari (Sib), Antonio Capacchione
Quale il futuro del turismo balneare in Italia
Il turismo balneare continua a essere il pilastro principale del settore turistico italiano, ma le sfide normative e economiche potrebbero minacciare la sua stabilità. Il presidente del Sib ha lanciato un forte appello al governo, affinché intervenga con una riforma equa e sostenibile che garantisca la continuità di un comparto fondamentale per l’Italia.