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La politica dimentica il turismo Col sondaggio onoriamo chi lavora

Il Governo ha dimostrato di non dare il giusto peso ad un settore cruciale come quello dell’accoglienza. Nonostante le difficoltà di quest’anno, abbiamo voluto realizzare il sondaggio annuale per dare valore a tutti i professionisti che con coraggio e tenacia stanno affrontando enormi difficoltà.

di Alberto Lupini
direttore
 
14 dicembre 2020 | 18:21

La politica dimentica il turismo Col sondaggio onoriamo chi lavora

Il Governo ha dimostrato di non dare il giusto peso ad un settore cruciale come quello dell’accoglienza. Nonostante le difficoltà di quest’anno, abbiamo voluto realizzare il sondaggio annuale per dare valore a tutti i professionisti che con coraggio e tenacia stanno affrontando enormi difficoltà.

di Alberto Lupini
direttore
14 dicembre 2020 | 18:21
 

Perché fare un sondaggio sui professionisti dell’enogastronomia e dell’accoglienza mentre proprio questo comparto sta soffrendo, più di chiunque altro, per la pandemia da Covid-19? La domanda ce l’hanno posta alcuni lettori e, soprattutto, ce la siamo posta noi quando dovevamo decidere se avviare o meno la consultazione sul Personaggio dell’anno. E la risposta ci è venuta quasi spontanea: perché imprenditori, lavoratori, consulenti o tecnici di questo nostro mondo con tenacia, convinzione e serietà hanno dimostrato un coraggio e una professionalità incredibile nell’affrontare la situazione drammatica di questi mesi.

Senza sostegni economici o aiuti come per altri colleghi europei, bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie o alberghi hanno subito chiusure, riduzioni di orario e, soprattutto, l’infame dubbio di poter essere considerati fra i luoghi in cui ci si potrebbe infettare. È vero che alcune situazioni di movida esasperata, soprattutto dopo il primo lockdown, ma anche durante questo periodo, hanno creato situazioni di allarme, ma vogliamo mettere con la disastrosa condizione dei trasporti pubblici o con quelle autentiche camere a gas per la diffusione del virus che sono i centri commerciali?

La politica dimentica il turismo Col sondaggio onoriamo chi lavora
Il sondaggio è l’occasione per ricompattare un mondo che nello spirito di squadra trova le sue basi e che ci rappresenta tutti come italiani

Gli alberghi e i pubblici esercizi si sono da subito adeguati ai protocolli di sicurezza concordati con gli esperti e gli scienziati, tanto da garantire, nella stragrande maggioranza dei casi, locali a prova di contagio. Distanziamenti, mascherine e igienizzazioni potenziate sono gli strumenti messi in campo da tutti, tanto che non si sono accertati casi di focolai scoppiati in questi spazi. Né il personale del comparto è fra quelli che ha avuto più casi di contagi.

Ma nonostante ciò ristoranti e hotel sono stati colpiti con durezza. I decreti di chiusura vera e propria si sono sommati alle disposizioni per lo smart working, che hanno allontanato clienti, e alle chiusure del turismo. E tutto ciò senza compensazioni economiche adeguate. Fra ristori insufficienti o cassa integrazione col contagocce è stato un vero massacro che rischia di portare alla chiusura di almeno 30-40mila locali entro i primi mesi del 2021.

Eppure, questi professionisti si sono organizzati. Chi poteva ha fatto consegne a domicilio o lavorato per l’asporto. C’è chi ha partecipato ad una autentica rivoluzione digitale attivando prenotazioni o ordini online. C’è chi ha rivisto tecniche di cucina e cambiato i menu. E chi magari ha dato nuove impostazioni agli alberghi. E il tutto con una sostanziale indifferenza, se non addirittura ostilità, di una certa politica che a Roma come nelle Regioni ha dimostrato coi fatti di non curarsi poi molto del turismo. Tant’è che nei vari Dpcm di un premier sempre più lontano dalla realtà i pubblici esercizi sono stati una sorta di terra di nessuno a cui poter assegnare un ruolo di “quasi untori” per coprire le proprie incapacità o i propri terribili errori di gestione. Dalla mancanza dei controlli alla gestione dei trasporti.

Ma noi siamo convinti che questi professionisti meritino più rispetto ed attenzione. A loro sarà affidato il compito di gestire nel post covid una ripresa che non potrà non passare dai loro locali che sono da sempre il simbolo dello stile di vita italiano. E per questo, soprattutto quest’anno, il Sondaggio per il Personaggio dell’anno non poteva mancare. È l’occasione per ricompattare un mondo che nello spirito di squadra trova le sue basi e che ci rappresenta tutti come italiani. Coi nostri candidati vogliamo rendere simbolicamente onore un po’ a tutti e vogliamo dare valore a tutta la filiera dell’agroalimentare che, insieme a baristi o cuochi, ha sofferto in questi mesi. Un Made in Italy che oggi non dobbiamo fare arretrare rispetto alla qualità che è stata raggiunta negli anni. Votare - basta un click - è un modo per essere vicino a tutti loro e sperare in un futuro positivo.

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