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Bar e ristoranti possono riaprire grazie ai vaccini (e non per i politici)

I contrasti politici sembrano ormai solo un “giuoco delle parti”. Se finalmente si può riaprire è solo grazie alla campagna vaccinale e al senso di responsabilità degli italiani, a partire dai gestori dei pubblici esercizi. Pensiamo soprattutto ai giovani: è tempo di riaprire anche le discoteche e lasciarli divertire in sicurezza

di Alberto Lupini
direttore
 
07 giugno 2021 | 14:33

Bar e ristoranti possono riaprire grazie ai vaccini (e non per i politici)

I contrasti politici sembrano ormai solo un “giuoco delle parti”. Se finalmente si può riaprire è solo grazie alla campagna vaccinale e al senso di responsabilità degli italiani, a partire dai gestori dei pubblici esercizi. Pensiamo soprattutto ai giovani: è tempo di riaprire anche le discoteche e lasciarli divertire in sicurezza

di Alberto Lupini
direttore
07 giugno 2021 | 14:33
 

Con l’Italia che progressivamente passa tutta in zona bianca, migliorano nettamente le aspettative di tutti. Pure il clima politico sembra leggermente migliorare, anche se l’ultimo braccio di ferro sul temporaneo numero dei coperti per tavolo nelle sale interne di bar e ristoranti sembra tratto da un copione della commedia dell’arte: fra scontri, annunci, rettifiche e accordi poi ulteriormente smentiti dai fatti, ogni autorevolezza delle istituzioni è svaporata in discussioni fra i Pulcinella e gli Arlecchino. Ma in fondo i presunti contrasti politici sembrano ormai solo un "giuoco delle parti" in cui ognuno vuole marcare il campo, ma nella sostanza cambia poco: sulla carta per qualche giorno ancora si dovrà rinunciare a qualche tavolata al coperto, ma alla prova dei fatti quanti saranno i controlli? Era proprio il caso di fare tutta questa sceneggiata se poi tutto è affidato al buon senso dei gestori?

Già, perché alla fine le limitazioni (grazie alle quali siamo in realtà riusciti ad arrivare alla vaccinazione di massa e ad una ripartenza in sicurezza) negli ultimi mesi sono sempre state più “interpretate” che applicate sempre con rigore. E del resto, quando si permette che una città come Milano sia invasa dai tifosi dell’Inter che vince il campionato, solo il Ministro Speranza potrebbe illudersi che qualcuno sia disposto a credere al valore e all’efficacia dei suoi divieti per i pubblici esercizi. O solo Salvini può pensare che la gente creda sul serio che se finalmente si “riapre” è perché lui ha gridato più di altri.

Bar e ristoranti possono riaprire grazie ai vaccini (e non per i politici)


In verità si apre solo perché la campagna di vaccinazioni è stata finora un successo grazie all’impegno di Draghi e Figliuolo e al senso di responsabilità degli italiani, a partire dai gestori dei pubblici esercizi che non hanno ceduto alle sirene dei negazionisti che volevano aprire tutto e subito.

Turismo e accoglienza: è tutto pronto per la ripresa delle attività a pieno regime

Ora non c’è che da aspettare che il sole di questa estate spenga gli ultimi focolai del covid e ci permetta, con prudenza, di ritornare ad una “quasi normalità”. Ci sono forti segnali per una netta ripresa del turismo (almeno di quello interno) e poco importa se ancora per qualche settimana dovremo portare le mascherine: meglio quest’ultimo sacrificio che dover tornare a richiudere tutto. Meglio rinviare ancora un po’ baci o abbracci fra amici, ma potersi almeno incontrare liberamente. Dopo un anno e mezzo di privazioni economiche, ma anche di mancate relazioni sociali, tornare a sedersi al bar o al ristorante, senza limiti di coprifuoco, sembra un privilegio che non possiamo perdere un’altra volta per mancanza di pazienza. Ed è il modo di sentirci realmente italiani.

E se i pubblici esercizi sono gli ultimi a riprendere l’attività a pieno, proprio a loro tocca oggi di essere la prima linea della sicurezza garantendo l’applicazione delle norme (più o meno contestabili) che ci sono. La questione centrale è quella di evitare assembramenti e rischi di possibili inneschi di focolai delle varianti del covid. Ma i gestori non possono essere lasciati soli: il lassismo con cui le autorità hanno gestito l’estate del 2020, aprendo la strada a nuovi contagi, non può essere più consentito. E non diamo la colpa ai giovani o alla movida: nonostante qualche scontro notturno si stanno dimostrando più responsabili di molti anziani e dei no-vax, andando in massa a farsi vaccinare. Riapriamo piuttosto le discoteche (con numeri ridotti e accesso con green pass) e lasciamoli divertire in sicurezza dopo mesi di clausura, depressione e studio non sempre efficace. In fondo hanno perso un anno e più di vita e di esperienze... E nessuno ha pensato realmente a loro, se non forse i loro insegnanti.

Bar e ristoranti possono riaprire grazie ai vaccini (e non per i politici)


Manca personale qualificato o disposto a tornare nei pubblici esercizi

Mentre pensiamo alle ferie, ricordiamo che, incredibilmente, i trend della produzione industriale sono superiori alle previsioni e il problema occupazionale sollevato dai sindacati non sembra tanto legato a nuova disoccupazione che potrebbe derivare dal progressivo sblocco dei licenziamenti, quanto alla mancanza di personale qualificato o disposto a tornare nei pubblici esercizi. Anche se molti locali hanno chiuso per la crisi, la “fuga” di camerieri e cuochi è stata talmente generalizzata che oggi chi ha riaperto ha difficoltà a farli rientrare. Le ragioni sono molte, a partire dall’immagine negativa gettata sul comparto nei mesi scorsi, fino alla non banale realtà di stipendi molte volte “bassi” o al timore di tornare in cassa integrazione (davvero da pochi soldi) se la pandemia dovesse riprendere.

È peraltro fondamentale rimettere in pista i nostri locali, anche per non perdere l’occasione di partecipare a quel Rinascimento a cui tutti aspiriamo e in cui il Turismo dovrà avere un ruolo fondamentale. Ampliare il numero delle mete e destagionalizzare le presenze sono gli obiettivi da raggiungere con personale preparato e motivato. Incentivi, decontribuzione o voucher, qualunque cosa può essere utile e va messa subito in campo. Evitiamo invece sterili e inutili discussioni sulle vaccinazioni agli stranieri o agli italiani in vacanza. Pensiamo a cose più serie.


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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