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lunedì 15 dicembre 2025  | aggiornato alle 16:38 | 116334 articoli pubblicati

World Cocktail Day, dal Negroni al Pornstar Martini: i più venduti del 2025

Il 13 maggio si celebra il World Cocktail Day, nato per ricordare la prima definizione ufficiale del cocktail nel 1806. Dalle origini incerte ai grandi classici, passando per proibizionismo, Tiki Culture e rinascimento della mixology, il mondo dei drink racconta storia, tecnica e tendenze globali fino all'estate 2025

12 maggio 2025 | 17:04
World Cocktail Day, dal Negroni al Pornstar Martini: i più venduti del 2025
World Cocktail Day, dal Negroni al Pornstar Martini: i più venduti del 2025

World Cocktail Day, dal Negroni al Pornstar Martini: i più venduti del 2025

Il 13 maggio si celebra il World Cocktail Day, nato per ricordare la prima definizione ufficiale del cocktail nel 1806. Dalle origini incerte ai grandi classici, passando per proibizionismo, Tiki Culture e rinascimento della mixology, il mondo dei drink racconta storia, tecnica e tendenze globali fino all'estate 2025

12 maggio 2025 | 17:04
 

Il 13 maggio si celebra il World Cocktail Day, data scelta per ricordare la prima definizione ufficiale di "cocktail", comparsa nel 1806 sul Balance and Columbian Repository. In risposta alla domanda di un lettore, il giornale definiva il cocktail come «una bevanda rinvigorente composta di qualsiasi distillato, zucchero, acqua e bitter». Ingredienti che oggi identificherebbero un classico Old Fashioned. Oggi, il World Cocktail Day rappresenta un'occasione non solo per celebrare la cultura del bere miscelato, ma anche per riflettere sulla sua evoluzione e sulle prospettive future del settore, tra formazione professionale, ricerca sugli ingredienti e innovazione tecnica. Un percorso che continua a intrecciare storia, geografia e identità.

World Cocktail Day, la storia

Le origini del termine "cocktail" restano in parte controverse. Alcune teorie lo collegano al gallo (cock), per via delle code variopinte simili ai primi bicchieri multistrato, altri invece fanno riferimento al termine francese "coquetier", usato dal farmacista Antoine Peychaud a New Orleans per servire brandy e bitter. Non manca nemmeno una versione messicana, secondo la quale "Coqtel" era il nome di una principessa azteca che offrì una bevanda miscelata come gesto di pace. La storia del cocktail è fortemente legata alla diffusione del ghiaccio, commercializzato su larga scala da Frederic Tudor a partire dal 1816. Il raffreddamento delle bevande cambiò radicalmente la cultura del bere, accompagnando la nascita delle prime figure professionali, tra cui Jerry Thomas, considerato il primo grande bartender. Autore del primo manuale di mixology, Thomas è anche associato alla creazione del Blue Blazer, cocktail flambé noto per la spettacolarità del servizio.

World Cocktail Day, dal Negroni al Pornstar Martini: i più venduti del 2025

Il Mai Tai è nato durante il Proibizionismo

Il Novecento si apre con una fase di forte contrazione. Il Proibizionismo statunitense, avviato con il Volstead Act del 1919, vietò la produzione e il consumo di alcol fino al 1933. Un periodo segnato dalla diffusione degli speakeasy e dalla produzione clandestina. Superata questa fase, negli Stati Uniti si affermò la Tiki Culture, ispirata ai viaggi nei Caraibi. Cocktail come il Zombie o il Mai Tai nascono in questo periodo, grazie a figure come Don Beach e Trader Vic.Dagli anni Sessanta in poi, il mondo della miscelazione ha seguito l'evoluzione dei gusti e dei consumi: dalla psichedelia al kitsch degli anni Ottanta, fino ai cocktail iconici degli anni Novanta come il Cosmopolitan, reso celebre da serie televisive come "Sex and the City". In parallelo, prende forma un movimento di ritorno alla qualità, sostenuto da bartender e associazioni come l'IBA (International Bartenders Association), fondata nel 1951 e oggi guidata dall'italiano Giorgio Fadda. La storia dei cocktail si sviluppa a livello globale, con classici locali come il Negroni in Italia, il Daiquiri e il Mojito a Cuba, il Singapore Sling in Asia e il Tommy's Margarita negli Stati Uniti. Non mancano contributi letterari, come quello di Ernest Hemingway, che creò il Papa Doble per adattare il Daiquiri alle proprie esigenze personali.

Cocktails, il Brands Report

Fondata nel 1967, Drinks International è oggi uno dei riferimenti principali per i professionisti del settore beverage, con contenuti su distillati, vini e birre e una forte attenzione al mondo horeca. «Copriamo l'intero mercato beverage, dalla birra ai distillati, sia per l'horeca che per il retail» spiega Shay Waterworth, editor della rivista. Tra i progetti più noti curati dal magazine figura anche la partnership media con i World's 50 Best Bars, lanciati nel 2009. Il Brands Report si basa sulle risposte fornite da un panel composto da 100 tra i migliori cocktail bar del mondo, individuati attraverso classifiche riconosciute come i World's 50 Best Bars, i Tales of the Cocktail's Spirited Awards e altri premi regionali. «Adeguiamo ogni anno la rappresentanza geografica per riflettere l'andamento del mercato. Se il Sud America cresce, aumentiamo il numero di bar intervistati da quell'area» spiega Waterworth.

World Cocktail Day, dal Negroni al Pornstar Martini: i più venduti del 2025

Il consumo di rum risulta in calo

I bartender partecipanti indicano i tre prodotti più venduti per ogni categoria (spirits, birra, vino, mixer) e i brand in ascesa. Nel 2025 a dominare sono stati i distillati d'agave, la vodka, il gin e il whisky, mentre il rum risulta in calo. Si segnala inoltre un aumento dell'interesse per i distillati premium, soprattutto nel segmento tequila. «Negli ultimi 10-15 anni, il mercato si è molto frammentato» osserva Waterworth. «Nel gin e nella vodka, troviamo oggi più varietà e più ricerca. Marchi artigianali stanno crescendo, mentre brand storici come Absolut faticano a rimanere competitivi». Una sezione specifica del report, chiamata Brands in Cocktails, analizza i brand più utilizzati per la preparazione dei 50 cocktail classici più richiesti. «Abbiamo chiesto ai bartender quali sono i cocktail più ordinati e quali marchi utilizzano per prepararli» racconta Waterworth. Dai Negroni con Tanqueray agli Old Fashioned con bourbon, passando per il Daiquiri con Bacardi e l'Espresso Martini con vodka, emerge una forte coerenza tra cocktail e distillato. In evidenza anche l'ascesa del tequila premium, con José Cuervo in calo a favore di marchi di fascia alta.

Cocktails, i più venduti del 2025

Accanto al Brands Report, Drinks International pubblica anche il Cocktail Report, che si concentra sui cocktail classici più venduti. Il campione 2025 comprende 100 bar di 30 Paesi. L'Europa rappresenta il 43%, seguita da Asia e Nord America. Presenti anche Sud America e Oceania; Africa e Medio Oriente in lieve calo. In vetta alla classifica torna il Negroni, seguito da Old Fashioned e Margarita. «Il fatto che la top 9 sia invariata rispetto al 2024 conferma la stabilità delle preferenze nei migliori bar del mondo» afferma Waterworth.

World Cocktail Day, dal Negroni al Pornstar Martini: i più venduti del 2025

Il Negroni è il cocktail più venduto al mondo

Tra i cocktail in maggiore crescita, spicca il Pornstar Martini, che sale di 20 posizioni e raggiunge l'11° posto.Ideato nel 2002 da Douglas Ankrah a Londra, è oggi considerato un classico moderno, apprezzato per la sua componente fruttata e la presentazione scenografica. Il mercato degli spirits nel 2025 si muove in direzione di distillati artigianali, cocktail semplici ma identitari, e una maggiore attenzione alla qualità.I cocktail tiki come Mai Tai, Zombie e Piña Colada risultano in calo. Tra questi, solo il Painkiller rientra nella top 50, posizionandosi al 45° posto.

World Cocktail Day, Mattia Pastori: «Un'occasione per fare cultura»

Il bartender Mattia Pastori presenta quattro nuovi drink pensati per raccontare le tendenze dell'estate 2025. Per Pastori, il World Cocktail Day è un'occasione per valorizzare il mestiere del barman e la cultura che ruota attorno al mondo della miscelazione. «Per noi barman, il World Cocktail Day non è solo una celebrazione del bere miscelato, ma un'occasione per raccontare la cultura, la tecnica e l'arte che ogni cocktail porta con sé» afferma Pastori. «Ogni drink è una storia fatta di equilibrio tra intuizione e precisione, ma anche un momento per guardare indietro e riconoscere il valore di chi ha reso grande questo mestiere: dagli speakeasy del proibizionismo fino alle visioni più innovative di oggi. È un brindisi collettivo a chi continua a sperimentare, rimanendo fedele alle proprie radici».

World Cocktail Day, dal Negroni al Pornstar Martini: i più venduti del 2025

Il barman Mattia Pastori

Mattia Pastori è noto per un approccio alla mixology in cui eleganza, cura dei dettagli e tecnica si combinano in modo coerente. La sua idea di miscelazione è il risultato di una formazione solida e di un'esperienza maturata in contesti di alto livello. Pastori interpreta il lavoro del bartender come un mestiere tecnico e creativo, fondato anche sulla relazione con il cliente. Un approccio che ha condiviso nel libro "Il Figlio del Bar" (Tecniche Nuove), pubblicato di recente. Nel volume, il bartender racconta il proprio percorso professionale e personale, offrendo una guida utile a chi desidera avvicinarsi al mondo del bar con metodo e consapevolezza. In occasione del World Cocktail Day, Pastori propone quattro nuove ricette pensate per interpretare le sfumature dell'estate 2025, valorizzando ingredienti stagionali e profili aromatici equilibrati. I drink, creati per l'occasione, rappresentano un invito alla sperimentazione consapevole, nel rispetto delle basi classiche della mixology.

World Cocktail Day, le ricette da provare

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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