Consumi, gestioni degli sprechi, ottimizzazione dei processi di cottura, assistenza tecnica predittiva, marketing su misura o strumento di apprendimento. L'intelligenza artificiale è ormai il presente per numerose realtà del settore Horeca. Numerosi sono gli esempi che abbiamo potuto toccare con mano durante l'ultima edizione di Sigep:
A Cast Alimenti l'intelligenza artificiale sale in cattedra
Sono stati presentati e utilizzati come demo dai molti visitatori dello stand della di Cast Alimenti due assistenti di intelligenza artificiale (“Assistente cuoco” e “Assistente pasticcere”), essenzialemente dei chatbot in grado di rispondere alle domande degli studenti e fornire risposte efficaci e corrette. Tutto questo reso possibile dai 25 anni di contenuti di materiale didattico di Cast Alimenti messo a disposizione degli algoritmi degli assistenti.
Lucio Pascarelli - Cast Alimenti
«L'intelligenza artificiale - ha dichiarato Lucio Pascarelli, AI strategy expert e consulente Cast Alimenti - è un fenomeno che oramai da un anno e mezzo sta cambiando molte carte in tavola nel mondo. E la cosa chiave di tutta l'intelligenza artificiale è che sostanzialmente sono delle tecnologie. Non sono né intelligenti né pericolose, né utopiche né distopiche, sono un'evoluzione dell'informatica, grazie al fatto che la potenza di calcolo dei computer sta diventando sempre più grande. Due anni fa si è raggiunto un livello in cui la potenza di calcolo ha permesso a certi algoritmi di fare quelle cose che sembrano particolarmente intelligenti, essenzialmente di capire il linguaggio umano e di poter rispondere rispetto a un materiale su cui sono stati addestrati».
Cast Alimenti ha presentato a Sigep due assistenti in cucina di intelligenza artificiale
«Quello che è evidente - prosegue Pascarelli - è che tutte le intelligenze artificiali oggi soffrono di un problema di bias perché si basano su quello che leggono su internet e quindi c'è un fenomeno che sta nascendo adesso, grazie anche a delle cause - ad esempio tra il New York Times e OpenAI - dove la qualità del contenuto diventa fondamentale per garantire anche la qualità dell'intelligenza artificiale. Cast Alimenti è una scuola che va avanti da 25 anni e quindi ha un grossissimo curriculum di materiale didattico che è stato utilizzato per insegnare questa professione. Ecco, abbiamo preso questo materiale didattico e abbiamo dato in pasto dei modelli di linguaggi per creare degli assistenti pasticciere o cuoco, che hanno tutto il sapere che casualmente ha accumulato e quindi rispondono a domande anche molto tecnicamente approfondite, partendo dal materiale didattico. E quindi non c'è il rischio che, chiedendo come fare una pasta, magari ha preso la ricetta di un'americana che ha messo spaghetti spezzati dentro un frullatore, ma il risultato è una ricetta accurata, precisa rispetto a quello che è la base della cucina italiana».
Cuochi, pasticceri, pizzaioli e panificatori sempre più interconnessi con l'intelligenza artificiale
Enrico Ferri - Rational
Per Enrico Ferri, amministratore delegato di Rational Italia la strada è chiara e già tracciata: «L'intelligenza artificiale è un campo molto interessante su cui stiamo lavorando da molti anni. I nostri sistemi integrano un'azione operativa nella fase di cottura, in cui la macchina riconosce il prodotto, gestisce e supporta il cuoco o il pasticcere per la gestione della cottura. Quindi già parliamo di una macchina intelligente. L'evoluzione ulteriore è che la macchina stessa impara dall'operatore, quindi ogni macchina ha la possibilità di imparare quelle che sono le abitudini all'interno delle cucine o dei laboratori».
L'Horeca sempre più interconnessa con l'intelligenza artificiale
E se come detto per un'azienda come Rational l'IA è una realtà già da anni, non mancano però le nuove applicazioni, «c'è poi l'uso dell'intelligenza artificiale per tutta una serie di servizi - prosegue Ferri - che si legano al mondo della prevenzione e dell'assistenza tecnica e pacchetti di manutenzione programmata. Quest'anno verrà lanciato un sistema dove non si lavora più su intervento, cioè blocco della macchina per cercare di riparare, bensì sulla prevenzione. Il sistema riuscirà a lavorare insieme all'intelligenza artificiale, a prevenire quelle che eventualmente sono delle problematiche della macchina, magari dovuta a un utilizzo sbagliato o una mancanza di lavaggio».
Stefano Bongiovanni - Esmach
Discorso similare per Esmach che già dalla scorsa edizione di Host Milano ha integrato l'intelligenza artificiale in tutte le proprie macchine che hanno un pannello che dialoga direttamente con l'operatore. «L'Intelligenza artificiale fa parte di noi - ha dichiarato Stefano Bongiovanni, fornaio collaboratore Esmach -, nel 2024 dobbiamo essere pronti a raccoglierla e ad accoglierla nel modo corretto. Esmach ha pensato di utilizzare l'AI su tutta la gamma dei prodotti al servizio dei professionisti dell'arte bianca, quindi mondo, pane, pasticceria e pizzeria. Sviluppa la facilità dell'utilizzo, aiuta il professionista nell'operatività quotidiana, aiutandolo ad esempio a svegliarsi più tardi al mattino e quindi non lavorare di notte, ma soprattutto semplificando tutti i processi, avendo chiaramente un risultato garantito».
Dal foodservice al caffè, come le aziende del settore si pongono verso l'Intelligenza artificiale
Il discorso si fa interessante anche per aziende non prettamente tecnologiche, ma che usano le tecnologie nelle varie fasi di produzione.
Luigi Bardini - Agrimontana
«Secondo noi - racconta Luigi Bardini, direttore generale di Agrimontana - l'intelligenza artificiale, vedendo già i prodromi che si stanno cogliendo in questi ultimi periodi, avrà un potenziale enorme, ma un potenziale che si esprimerà al meglio se sarà espresso anche in maniera più democratica e aperta possibile, dove ci sarà chiaramente l'aspetto economico, ma dove alla fine l'uomo deve restare comunque al centro. Se si ha questo focus, il valore aggiunto dato dalla intelligenza artificiale sarà concreto, sarà reale e sarà visto in maniera sicuramente benevola anche da parte di noi aziende che già in parte stiamo già utilizzando».
Caffè, come le aziende del settore si pongono verso l'Intelligenza artificiale
Roberto Brazzale - Brazzale
Per Roberto Brazzale di Brazzale, l'intelligenza artificiale è «come qualsiasi altro strumento che nella storia è stato offerto a chi fa impresa, noi non vediamo l'ora di poterla usare, con una consapevolezza comunque, che l'intelligenza e la coscienza umana sono insostituibili. Dunque questi strumenti, come è stato il trattore 120 anni fa, sono utilissimi, saranno utilissimi, ma non ci sostituiranno».
Marco Bazzara - Bazzara Academy
Anche nel mondo del caffè la curiosità è tanta e l'attenzione alla digitalizzazione dei processi non è secondaria, secondo Marco Bazzara, densory project manager e academy director della Bazzara Academy, infatti, «l'intelligenza artificiale potrà apportare delle migliorie, ma soprattutto una nuova visione di filiera caffeicola. E anche vero che noi in Bazzara non siamo sicuramente un'industria poiché ci riferiamo a sempre un discorso di artigianalità e tradizionalità, quindi ci stiamo pian piano approcciando anche noi all'idea di intelligenza artificiale, anche se la cosa più importante consiste nel mantenere sempre questa unione tra l'aspetto tradizionale nel processare il caffè rivolto a nuovi mercati, ma soprattutto a questa nuova visione digitale d'innovazione 4.0 che va inevitabilmente ad abbracciare un nuovo modo di processare e di "praticare" il caffè».
Startup e nuove tecnologie al servizio di ristorazione e accoglienza
Piermatteo Grieco - Restaurants Club
«L'intelligenza ufficiale all'interno di Restaurants Club - ha dichiarato Piermatteo Grieco - mima i compiti che una piccola agenzia marketing fa giornalmente. Abbiamo dei piccoli agenti di intelligenza artificiale che hanno ognuno un compito specifico e si coordinano all'interno di un software per dare al ristoratore uno strumento pratico, usabile e comprensibile, self-service, che riesca ad aiutarli nelle attività di marketing giornaliere del loro ristorante».
Nuove tecnologie al servizio di ristorazione e accoglienza
«Crediamo che l'intelligenza artificiale - prosegue Grieco - nella ristorazione, ma come in ogni altro settore, debba essere un aiuto concreto, semplice da utilizzare, ma soprattutto chiaro e trasparente per gli attori che sono coinvolti, sia per i consumatori che per i tecnici che devono saper far trasferire una conoscenza al consumatore finale».
Aldo Pasquarella - Tulayatech
«Abbiamo cercato di realizzare uno strumento che fosse un assistente per il gelatiere e per l'appassionato nella realizzazione di ricette e non semplicemente vedere l'utente finale come un passivo ricettore di quanto sia stato elaborato dal nostro algoritmo - ha raccontato Aldo Pasquarella, titolare di Freya (Tulayatech). Cioè avere chiaramente in mente che l'uomo deve essere un utilizzatore e il uso deve essere positivo. Chi realizza l'intelligenza artificiale e chi la utilizza deve avere un principio etico di rispetto e attenzione alle conseguenze di ciò che viene fatto».