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Tra territorio e cultura: come comunicare e valorizzare il Fiano di Avellino Docg

Il Fiano di Avellino Docg, elegante vino bianco del sud, merita una comunicazione unitaria e distintiva per emergere sul mercato globale e attrarre i giovani, enfatizzando la sua unicità tra i molti areali

 
30 settembre 2024 | 12:31

Tra territorio e cultura: come comunicare e valorizzare il Fiano di Avellino Docg

Il Fiano di Avellino Docg, elegante vino bianco del sud, merita una comunicazione unitaria e distintiva per emergere sul mercato globale e attrarre i giovani, enfatizzando la sua unicità tra i molti areali

30 settembre 2024 | 12:31
 

Early warning. Sì i “segnali precoci” che finalmente nella comunicazione del vino qualcosa sta cambiando. E sta cambiando in meglio, grazie al cielo e grazie anche a spunti di riflessione che partono da opinionisti del settore e raggiungono gli addetti ai lavori, nel caso di specie i sommelier. Felice testimonianza di ciò il seminario “Fiano di Avellino Docg, territorio e cultura", svoltosi all’Enoteca la Botte a Casagiove (Ce).

Tra territorio e cultura: come comunicare e valorizzare il Fiano di Avellino Docg

Marco Ricciardi e Pietro Iadicicco di Ais hanno tenuto un seminario sul Fiano di Avellino Docg

Fiano di Avellino, un seminario per scoprirne i segreti

Gli eruditi relatori Ais, Marco Ricciardi padrone di casa e Pietro Iadicicco, delegato provinciale AisCaserta, affiancati da alcuni valenti produttori di Fiano di Avellino Docg, sono stati abili a narrare una delle produzioni più rinomate della vitivinicoltura nazionale, di essa ponendo enfasi sulla frammentazione dei profili morfologici, orografici, di giacitura e altitudine, che compongono il variegato areale del Fiano di Avellino Docg. Encomiabile davvero. La dotta e brillante dissertazione di Ricciardi, nulla di tedioso,  accorto l’’uso sapiente delle slide, è stata briosamente intervallata dal tasting dei nove Fiano di Avellino Docg, uno per ogni produttore.

Fiano di Avellino, la degustazione

Tra i nove, ne menzioniamo cinque, quelli che ci hanno trasmesso maggiormente le emozioni che l’Irpinia sa veicolare a chi è propenso a recepire. Ciò non vuol dire, sia ben chiaro, che i quattro vini non menzionati non siano anch’essi ottimi vini.

Tra territorio e cultura: come comunicare e valorizzare il Fiano di Avellino Docg

I vini degustati

  • Fiano di Avellino Docg Ciro 906 2014 fatto da Ciro Picariello. Bello, alla vista, il suo colore giallo paglierino carico. Abbinamento d’elezione con frutti di mare e crostacei.
  • Le Pietre Fiano di Avellino Docg 2022 fatto da Famiglia Pagano, ottenuto da sole uve Fiano, nell’areale di Lapio e Montefalcione, raccolte manualmente all’inizio di ottobre, in cassette di 20 kg. Abbinamento perfetto con la frittura di pesce.
  • Fiano di Avellino Docg 2014 fatto da Guido Marsella, ottenuto da sole uve Fiano. Lo vediamo bene in abbinamento con crudités di pesce e sushi.
  • Fiano di Avellino Docg Pietramara Riserva Etichetta Bianca 2018 realizzato da I Favati. Bouquet ammaliante, al sorso lascia intendere che il meglio di sé saprà e vorrà esprimerlo negli anni a venire; sì, ne siamo persuasi: con il tempo non potrà che migliorare. Lo annoveriamo non solo tra i migliori Fiano di Avellino Docg ma, a dirla tutta, tra i migliori vini bianchi fatti in Italia. Giammai casualmente, il wine maker è Vincenzo Mercurio.
  • Fiano di Avellino Docg Neviera di Sopra 2019 di Rocca del Principe collocato nella area più alta della zona di Lapio esposta a nord, nel prestigioso cru di Arianello. L’affinamento è svolto per l’80% in acciaio e 20% barrique rovere francese nuove. Una lunga sosta in bottiglia è l’ultima fase di produzione che vede l’uscita in commercio del vino a tre anni della vendemmia.

Il Fiano di Avellino in numeri

A concludere, diamo due numeri per poi giungere ad una riflessione. La zona di produzione del Fiano di Avellino Docg si estende per 394 ettari circa. La produzione imbottigliata è di circa 14mila ettolitri. 394 ettari equivalgono all’incirca a 563  campi di calcio, mentre 14mila ettolitri equivalgono all’incirca a 2milioni di bottiglie. Insomma, piccoli numeri, piccolissimi.

Tra territorio e cultura: come comunicare e valorizzare il Fiano di Avellino Docg

L'Enoteca la Botte a Casagiove ha ospitato il seminario sul Fiano di Avellino Docg

Vale la pena, è comportamento smart, procedere a fare focus di comunicazione del più elegante vino bianco del sud, di esso enfatizzando i differenti areali? Non sarebbe vincente, ai fini di un posizionamento distintivo sul mercato globale, in una fase in cui risulta evidente che la caduta dei consumi di vino è fenomeno tendenziale e non effimero, ed al contempo ai fini di un incremento di visibilità soprattutto tra i giovani neofiti che si affacciano al vino (ahinoi, non più i grandi numeri), comunicare in termini di "e pluribus unum" (da molti, uno soltanto) e non, ahinoi, l’esatto contrario?

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