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Additivi, copriamo le bugie della Martini con un mare di tagliatelle alla bolognese

di Alberto Lupini
direttore
 
11 gennaio 2010 | 12:10

Additivi, copriamo le bugie della Martini con un mare di tagliatelle alla bolognese

di Alberto Lupini
direttore
11 gennaio 2010 | 12:10
 

Oltre che incompetente è forse anche bugiarda? La domanda, che non vuole essere offensiva, ci è stata posta con un tam tam quasi ossessivo da decine e decine di cuochi italiani che da giorni attendono di sapere cosa ci sia scritto in quella famosa ordinanza con cui la bionda sottosegretaria al Welfare, on. Francesca Martini, in diretta davanti alle telecamere di 'Striscia la notizia” avrebbe firmato la messa al bando della cucina molecolare. No ad additivi e tecniche pericolose in cucina (azoto) in nome di una pretesa salute dei consumatori, diceva.

Nel denunciare questo gesto come un attentato alla libertà d'impresa dei ristoratori, avevamo da subito avanzato il sospetto che in realtà si trattasse di una bufala in cui solo un politico sprovveduto (anche se di un partito assai attento all'opinione pubblica come la Lega) poteva essere inciampato in nome di chissà quali obiettivi demagogici o, peggio, interessi. Ma più passa il tempo, più cresce il nervosismo di fronte al suo silenzio. Non si può accettare impunemente che un settore importante come quello della ristorazione debba restare nel limbo in attesa che la 'Valchiria” del Carroccio, trasformatasi in censore e 'ayatollah” del cibo, informi tutti di cosa avrebbe deciso nella sua algida solitudine politica.

Che si dia una regolata all'uso a volte eccessivo di additivi in cucina ci sta bene. Lo abbiamo sostenuto ben prima che 'Striscia la notizia” avviasse la sua crociata contro i seguaci di Adrià. Ma non già perché, come la Martini vorrebbe farci credere, con questi prodotti ci sarebbe pericolo per la salute dei cittadini. Al massimo, se mangiamo troppi piatti destrutturati o con additivi, al massimo rischiamo la dissenteria. Abbiamo contestato più volte l'eccesso di cucina molecolare perché spesso questi piatti non sono buoni e mortificano le materie prime e le ricette tradizionali italiane. E abbiamo chiesto che questi ingredienti siano obbligatoriamente indicati nei menu, così come si fa se un componente del piatto è surgelato.

Detto ciò, se ai consumatori questi piatti molecolari piacciono è però giusto che li possano mangiare... salvo validissime obiezioni mediche e scientifiche. E non politiche. Ma di questi pareri negativi la Martini sembra non averne in mano neanche uno, visto che si tratta di prodotti autorizzati (e testati) a livello europeo.

E qui la questione si fa complessa: o il Governo italiano possiede informazioni che ha finora tenuto nascoste su possibili rischi per la salute dei cittadini (e quindi li deve comunicare con urgenza), oppure la Martini, scusateci l'espressione, stavolta l'ha fatta proprio fuori dal vaso.

La ristorazione italiana ha il diritto di sapere se può continuare a utilizzare o meno certi ingredienti. E se non lo può fare deve sapere quali sono e per quali ragioni un cuoco non può usarli e l'industria alimentare sì. Ma queste informazioni vanno date subito e senza più comparsate televisive: ne va della credibilità del sistema politico e del futuro di un settore di non poco conto come la ristorazione e l'enogastronomia italiana. E su questo vogliamo essere intransigenti: o la bionda sottosegretaria del ministro Sacconi mostra le carte o dovrà spiegare perché ci ha tirato questo 'pacco”. E in quel caso non sarebbe male che qualcuno, per salvarsi la faccia, le ritirasse la delega. Tanto, che la Martini si dimetta da sola con un gesto di dignità, non ci sembra ci sia da aspettarselo...

La cosa grave è che questo 'giochino” non ha suscitato alcuna presa di posizione di politici o sindacalisti. A conferma purtroppo di come del futuro della ristorazione italiana interessi davvero a pochi. Per fortuna ci sono anche momenti di speranza e ottimismo per il Made in Italy a tavola. Il settore dimostra, nonostante tutto, tanta vitalità nel valorizzare la nostra tradizione e la nostra immagine. Un'occasione concreta è data dall'evento del 17 gennaio quando in tutto il mondo, su iniziativa del Gruppo virtuali cuochi (Gvci) nei ristoranti italiani si cucineranno le 'tagliatelle alla bolognese”. Una sfida contro i taroccamenti delle nostre materie prime fatta celebrando un piatto magari inventato, ma che appartiene all'immagine del nostro Paese e che come tale va tutelato.

L'auspicio è che al migliaio di colleghi sparsi in tutto il mondo (che lanceranno ufficialmente questa ola gastronomica partendo da New York con ospiti d'eccezione i fratelli Cerea del 3 stelle Michelin 'Da Vittorio”), si uniscano quanti più cuochi italiani possibile, mettendo domenica nei loro menu questo piatto simbolo. Così come migliaia di ristoranti italiani hanno aderito al nostro invito di brindare a Capodanno solo con bollicine italiane (ed è stato un successo), così ci piacerebbe che un numero ancora superiore faccia domenica delle tagliatelle (magari accompagnate da un Sangiovese di Romagna), una bandiera per dimostrare che la ristorazione vuole continuare a fare la sua parte per il bene del Paese. Anche alla faccia di politici come la Martini.

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net


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19/02/2010 23:33:00
6) Tutto a tarallucci e vino....
Anche questa storia finisce a "taralluccci e vino"!! Mi spiace x Striscia e anche per la Martini!!


11/01/2010 12:10:00
5) La Martini dovrebbe chiarire le sue imperscrutabili decisioni
Caro Direttore, questa volta ci sei "andato giù pesante" con la "povera" (e sprovveduta) on. Francesca Martini. Condivido comunque tutte le Tue obbiezioni: sarebbe proprio il caso che l'ineffabile Sottosegretaria al Welfare facesse un pò di chiarezza sulle sue imperscrutabili decisioni... Da Leghista non posso che rammaricarmi di cotanta superficialità dimostrata dalla Martini: tutto il buon lavoro (anche di credibilità) fatto dall'ottimo Zaia rischia di essere "sputtanato" (perdonami il termine) a causa di un mal celato spirito di protagonismo della bionda Sottosegretaria... Vedremo cosa succederà, ma non sarà una cosa... seria... PS: Auguri di buon compleanno, in ritardo...


11/01/2010 12:10:00
4) Articolo troppo violento nei confronti dell'on. Martini
Trovo l'articolo di Lupini scioccamente violento ed insultante nei confronti dell'on. Francesca Martini. Una prosa un pò meno stupidamente aggressiva, visto l'argomento, e più misurata e documentata sarebbe stata, a mio parere, più utile e apprezzabile, ma forse il Lupini non ne è capace. Se così fosse meglio sarebbe lasciare scrivere gente più adatta.


11/01/2010 12:10:00
3) Bravo Lupini! Al bando i pressapochismi!
Bravo Lupini! Al bando i pressapochismi! Ho letto il tuo editoriale su tanti siti... e bravo anche per il cenno al Sangiovese romagnolo: tu sì che te ne intendi! Arrivederci.


11/01/2010 12:10:00
2) Di eccessivo c'è solo lo show della Martini e il nulla che ci sta dietro
Al signor Sandro Caramelli rispondo che non credo di aver usato toni eccessivi e, soprattutto, violenti. Le mie posizioni, a differenza di qualche politico, sono solitamente moderate e mai gridate. Se stavolta lei ha avuto la sensazione che possa aver alzato il tono forse è perchè la gravità di un atto come quello dell'on. Martini, che gioca con la salute dei cittadini e con il futuro professionale dei cuochi italiani, è tale da giustificarlo. In ogni caso stia tranquillo, non utilizzerò mai i toni dei compagni di partito della sottosegretario e non inviterò mai i cuochi italiani a presentarsi armati di mestoli e mattarelli negli uffici della signora. Ribadisco però ogni cosa scritta e la richiesta ufficiale di una risposta. Nell'interesse della stessa sottosegrtario. Non possiamo garantire la ribalta di Striscia la Notizia, ma un recupero di credibilità sì... Se poi vorrà insegnarmi come scrivere cose più documentate, meno stupide ed aggressive (come lei scrive) sarò ben felice di prendere lezioni.


11/01/2010 12:10:00
1) Non tutti i leghisti sono violenti e facinorosi
Caro Direttore, apprezzo la risposta che hai dato al Sig. Caramelli ma Ti prego di non far torto alla Tua intelligenza "dipingendo" tutti i Leghisti come violenti e facinorosi. Da Leghista "di lungo corso" posso dirTi che - a parte qualche "sparata" sopra alle righe o qualche immagine folcloristica - il movimento è composto nella stragrande maggioranza da persone ben serie, posate e perbene. Il "prototipo" è l'ottimo Ministro Zaia (o il Sindaco di Verona Tosi), leghista "di nuova generazione" ottimamente preparato, politicamente avveduto e per nulla estremista. I pregiudizi lasciali pure agli altri, guardare ai fatti è sempre meglio... Con cordialità.




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