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Sagre, in Toscana e Lombardia i ristoratori in prima linea

Toscana protagonista della lotta contro le false sagre dopo il protocollo siglato dalla Federazione italiana pubblici esercizi e l'Unione nazionale Pro loco italiane. In campo anche la Lombardia dove Fiepet-Confesercenti ha presentato in Regione la proposta di regolamentazione delle feste popolari

16 luglio 2010 | 10:38
Sagre, in Toscana e Lombardia 
i ristoratori in prima linea
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i ristoratori in prima linea

Sagre, in Toscana e Lombardia i ristoratori in prima linea

Toscana protagonista della lotta contro le false sagre dopo il protocollo siglato dalla Federazione italiana pubblici esercizi e l'Unione nazionale Pro loco italiane. In campo anche la Lombardia dove Fiepet-Confesercenti ha presentato in Regione la proposta di regolamentazione delle feste popolari

16 luglio 2010 | 10:38
 

Sempre più caldo il tema delle sagre e delle feste popolari. Dopo la firma, l'11 giugno scorso tra Fipe nazionale, (Federazione italiana pubblici esercizi), e l'Unpli (Unione nazionale delle Pro loco d'Italia), del protocollo d'intesa che valorizzi le sagre autentiche e tuteli i ristoratori, la Toscana è la prima che si avvia a essere protagonista delle iniziative a favore della regolamentazione in materia. Accanto ad essa anche la Lombardia è scesa in campo: Fiepet-Confesercenti ha presentato, infatti, in Regione la proposta di regolamentazione delle sagre e feste popolari. L'obiettivo è ottenere un provvedimento regionale che si integri alla normativa vigente, assicurando così maggiore sicurezza nei confronti dei consumatori e dei ristoratori

Dopo l'allarme lanciato lo scorso anno dall'indagine di Fipe Confcommercio Toscana sull'impatto che le sagre hanno sulla ristorazione, l'accordo da poco siglato chiude la stagione delle polemiche e apre scenari di sostanziale e leale collaborazione fra i pubblici esercizi e le pro loco.



La Toscana si avvia così ad essere protagonista delle iniziative per la valorizzazione dei prodotti del territorio, vero obiettivo di ristoranti e sagre.

L'indagine condotta lo scorso anno da Fipe Confcommercio Toscana non solo aveva già rilevato l'impatto negativo che le sagre hanno su bar e ristoranti con stime intorno al - 26,9% sul fatturato giornaliero (con punte di 33,6% per la provincia di Grosseto e 30% in quelle di Arezzo e Pistoia), ma aveva anche evidenziato altre significative problematiche interne al fenomeno della cosiddetta 'ristorazione parallela”: assenza di un calendario completo e soprattutto ufficiale degli eventi, mancato rispetto delle regole (igienico-sanitarie, fiscali, del lavoro), scarso coinvolgimento degli operatori in sede fissa e soprattutto scarsa aderenza di molte sagre ai criteri di autentica tipicità e di stretto legame col territorio.

Su quest'ultimo punto le conferme arrivano proprio dalla posizione espressa da Unpli Toscana la quale - come ha dichiarato il presidente Mauro Giannarelli – «ha tutto l'interesse a far valere il proprio ruolo istituzionale tanto nella promozione del territorio attraverso l'organizzazione di sagre realmente finalizzate alla diffusione delle produzioni e delle tradizioni gastronomiche, quanto nel riconoscere che le 'false sagre” organizzate a fini esclusivamente speculativi e con cadenza ricorrente generano confusione nel consumatore, danneggiano l'immagine delle manifestazioni promosse dalla Pro-Loco e costituiscono un atto di concorrenza sleale nei confronti della rete dei pubblici esercizi oltre che delle stesse 'sagre autentiche”».

«Abbiamo anche sempre stimolato le pro loco ad essere in regola in particolare per le norme a tutela della salute dei consumatori e l'edizione del Manuale di corretta prassi igienica approvato dal ministero della Salute va un quella direzione. Per questo - continua Giannarelli - ci preme anche arrivare, ove possibile, a regolamentare insieme alle amministrazioni comunali lo svolgimento delle sagre, privilegiando anche in termini di autorizzazioni alla somministrazione temporanea di alimenti e bevande ed alla occupazione di spazi ed aree pubbliche, le sagre di qualità rispetto a quelle mordi e fuggi fatte da associazioni fantasma al solo scopo di eludere le norme fiscali e talora anche sanitarie».
 
In tal senso l'attività di monitoraggio prevista dall'accordo e che Fipe e Unpli Toscana svolgeranno già a partire dal mese di agosto, servirà a definire con maggior esattezza il quadro delle situazione delle sagre sul territorio toscano.

Aldo Cursano«Stando ai dati relativi al fenomeno – precisa Aldo Cursano (nella foto), presidente Fipe Toscana e vicario nazionale – risulta infatti che le sagre presenti in Toscana nell'arco dell'anno sono più di mille, concentrate nei mesi fra maggio e settembre, pari ad una media di 23 eventi per comune che generano un volume di circa 6.600 giorni di attività connesse alla ristorazione parallela. Questo dato evidenzia una forte componente di contemporaneità degli stessi eventi che va a colpire i pubblici esercizi, soprattutto in estate, e va inoltre a discapito delle sagre organizzate dalle Pro loco che hanno il loro valore nella promozione della vera tradizione gastronomica e della cultura italiana».

Dal numero di Pro loco che si sono dotate del manuale di corretta prassi igienica pubblicato dall'Unpli si stima inoltre che in Toscana sono circa 70-80 le Pro loco che organizzano sagre per la valorizzazione dei prodotti tipici: dalla disparità fra queste cifre e quelle fornite sul volume del fenomeno si evince facilmente la presenza di un gran numero di sagre o pseudo-tali organizzate da altri soggetti che nella sostanza non promuovono né il territorio né la tradizione gastronomica e che troppo spesso costituiscono mere occasioni di lucro e sono oggetto di plagio.

«Alla luce delle questioni emerse nell'ultimo anno – conclude Cursano – attraverso il protocollo sottoscritto Fipe e Unpli Toscana si presentano con un'efficace piattaforma strategica a favore della corretta promozione del territorio, della trasparenza verso il consumatore e della tutela della sua salute. Tutto ciò soprattutto nell'ottica di sollecitare una specifica legislazione regionale che favorisca una più stretta regolamentazione delle ristorazione temporanea, ma anche in vista di un diretto e costante coinvolgimento degli operatori dei pubblici esercizi nell'organizzazione degli eventi, sia per quanto riguarda il grado di professionalità che essi possono offrire per il successo della manifestazione, sia per la salvaguardia delle ricette tradizionali, nella convinzione che, ad evento concluso, i prodotti enogastronomici tipici possano continuare ad essere promossi dalla stessa rete dei pubblici esercizi».

In tal senso, Fipe e Unpli Toscana s'impegnano a procedere verso l'inserimento di rappresentanti Fipe negli organi deliberanti delle singole Pro Loco e a coinvolgere gli operatori dei pubblici esercizi anche in termini di interventi quali la promozione presso le stesse imprese dell'acquisto del prodotto alimentare dai produttori locali e della somministrazione del prodotto a prezzo promozionale in occasione della manifestazione.

L'accordo prevede inoltre l'istituzione di specifici percorsi formativi per gli operatori territoriali ed anche la creazione di un Osservatorio permanente, affinché Fipe e Unpli possano condurre, attraverso le loro articolazioni locali, un'efficace monitoraggio delle azioni previste e delle sagre realizzate sul territorio.

La presenza di 316 Pro loco in tutta la Toscana, di cui 293 associate Unpli, costituisce da questo punto di vista una rappresentanza significativa in grado di assicurare l'attuazione capillare degli obiettivi del protocollo.

Intanto si mobilita anche la Lombardia. Fiepet (Federazione italiana esercenti pubblici e turistici) - Confesercenti ha ufficialmente presentato il 14 luglio all'assessore regionale al Commercio, turismo e servizi Stefano Maullu, al direttore dell'assessorato Giuseppe Maria Pannuti e ai presidenti dei gruppi consiliari della Regione Lombardia la proposta di regolamentazione delle manifestazioni denominate 'sagre e feste popolari”.

Si tratta dell'atto finale di un percorso avviato alcuni mesi fa dalla Confesercenti di Brescia con la stesura di una proposta di regolamento, una raccolta di firme tra gli operatori del settore e l'invito formale a tutti i sindaci bresciani a una maggiore attenzione in questo ambito. L'iniziativa, che risponde all'esigenza di chiarezza avvertita da tutti i pubblici esercizi, ha presto riscosso successo in tutte le province lombarde con l'adesione di migliaia di operatori, raggiungendo il livello regionale.

Le manifestazioni in oggetto hanno ormai assunto il carattere di permanente offerta commerciale, in aperta e sleale concorrenza con le regolari attività di somministrazione di alimenti e bevande, arrivando a rendere precario, soprattutto nel periodo estivo e nei fine settimana, l'attività delle aziende della ristorazione lombarda.

L'istanza di Fiepet-Confesercenti è dunque rivolta a ottenere un provvedimento regionale che si integri alla normativa vigente, assicurando così maggiore sicurezza nei confronti dei consumatori e pari condizioni operative per tutti coloro che somministrano alimenti e bevande, anche in termini di controlli amministrativi, igienico-sanitari e in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per visionare il protocollo cliccare qui.


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