Alla fine Galan è riuscito a farci un bel regalo di Natale: il
Barolo di Cavour, una sorta di vino simbolo a un tempo della qualità della nostra enologia e dell'Unità nazionale, uscirà dall'oblio in cui voleva collocarlo il discutibile revisionismo storico del governatore del Piemonte, il leghista Roberto Cota. Con un intervento che ha raccolto il plauso della gran parte dei produttori di vino, il ministro delle Politiche agricole ha sgombrato il campo da un'inutile quanto stupida polemica, ponendo un tassello in più nella valorizzazione dei nostri prodotti, che non può essere fatta strizzando l'occhio alla demagogia più stupida, o peggio chiudendoli.
E il Barolo di Cavour diventa così un nuovo asso che il Made in Italy a tavola potrà in futuro sfruttare per irrobustire un trend che anche in questi giorni di festa sta premiando la filiera agroalimentare e riportando un po' di serenità nelle famiglie dei ristoratori che in media si trovano con un aumento dei pasti serviti. E questo mentre per i regali il 2010 ha segnato un picco positivo per quelli
di genere alimentare, quasi uno su due.
Le tavole delle feste stanno rilanciano fra l'altro il vino 'made in Italy”. Durante i pranzi e le cene delle festività si stapperanno infatti più di 85 milioni di bottiglie, per oltre il 95%
di produzione nazionale. Sono in crescita le Doc e in leggera flessione i vini sfusi, mentre i rossi mantengono leggermente il primato sui bianchi: 5 a 4. Fra Natale, Capodanno ed Epifania salteranno in aria circa
95 milioni di tappi italiani, con un aumento, in quantità, del 2,5% dello spumante consumato. E contiamo che non si ripetano (alla Rai sono da tempo avvisati) le stupidaggini dei
brindisi in diretta di Del Noce con lo champagne nel 2008. Stavolta il ministro Galan non ha seguito l'esempio del predecessore Zaia, a cui 'Italia a Tavola” aveva consigliato di inviare
spumante italiano a tutte le tv, ma siamo certi che la lezione è stata imparata da tutti.
Al di là dei festeggiamenti di Natale, che per 9 italiani su 10 si sono svolti com'è abitudine (e com'è giusto) in famiglia, il fuori casa in genere non dovrebbe lamentarsi dell'attuale andamento. Fra Natale e Capodanno si muoveranno poco più di 9 milioni di italiani, e se anche la presenza media è leggermente in calo come numero di giorni di
presenza negli alberghi (-5%) il dato è di fatto positivo. In ripresa più decisa l'
ospitalità negli agriturismi, con circa 400mila vacanzieri che portano ad un +10% la media.
Su queste basi non ci resta che stappare idealmente con tutti voi una bottiglia di bollicine italiane ed augurarvi un nuovo anno ricco di benessere e prosperità, lasciandoci alle spalle le crisi e le vergogne della politica italiana.
Alberto Lupinialberto.lupini@italiaatavola.netArticoli correlati:
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