Campari crolla in Borsa: a Piazza Affari il titolo è infatti precipitato fino a 6,18 euro, un livello che non si registrava da marzo 2020. Un crollo avvenuto il 30 ottobre (e proseguito anche il 31) in seguito alla pubblicazione di una trimestrale che ha deluso le aspettative degli analisti, aggravata da un'ulteriore revisione al ribasso delle previsioni di guadagno per l'intero anno 2024. A rendere la situazione ancora più complessa, la mancanza di una figura chiave alla guida dell'azienda dopo le inaspettate dimissioni del ceo Matteo Fantacchiotti, avvenute solo cinque mesi dopo il suo insediamento, ufficialmente per motivi personali.
Campari crolla in Borsa: il titolo è precipitato a 6,33 euro
Campari, calano le vendite (con un terzo trimestre nero)
La ricerca di un nuovo ceo è ora sotto il controllo di un comitato per la transizione presieduto da Bob Kunze-Concewitz, che ha recentemente lasciato il suo posto proprio a Fantacchiotti dopo un lungo mandato di oltre 16 anni. Nel contesto attuale, i risultati finanziari per i primi nove mesi del 2024 non fanno che complicare ulteriormente il quadro. Davide Campari-Milano ha registrato un utile di gruppo ante imposte di 423 milioni di euro, con una contrazione del 5% rispetto all'anno precedente, e un calo significativo del 20,4% nel terzo trimestre. L'utile ante imposte rettificato si è attestato a 452,1 milioni di euro, evidenziando una flessione del 4,6%.
Le motivazioni alla base di queste performance deludenti sono molteplici e includono una congiuntura macroeconomica sfavorevole, condizioni meteorologiche avverse e una pressione crescente sul reddito disponibile a causa dell'inflazione. Fattori che hanno contribuito a una riduzione della fiducia da parte di consumatori e distributori, con un picco di difficoltà registrato nel terzo trimestre, nonostante la sovraperformance dell'azienda rispetto al mercato in alcune categorie di brand. Inoltre, la profittabilità ha risentito dei continui investimenti in infrastrutture già pianificati, il che ha ulteriormente aggravato il quadro economico.
Nel dettaglio, le vendite del gruppo sono state pari a 2,27 miliardi di euro, con un incremento organico del 2,1%, ma un calo del 1,4% nel terzo trimestre. L'effetto perimetro ha contribuito con un +2,1% (46,5 milioni di euro), principalmente grazie a Courvoisier, mentre l'effetto cambio ha inciso negativamente con un -0,8% (16,7 milioni di euro). L'Ebit rettificato ha mostrato un abbassamento del 4,2% organicamente e del 4,1% complessivamente, con un margine del 21,9%. Particolarmente preoccupante è il calo delle vendite in Europa e in Italia, con una diminuzione rispettivamente del 7% e del 6% nel nostro Paese.
Campari: preoccupante è il calo delle vendite in Europa e in Italia
Questo ribasso è stato attribuito a riordini significativamente inferiori alle aspettative alla fine del terzo trimestre, complicato da condizioni meteorologiche avverse all'inizio della stagione primavera-estate e a settembre, che hanno ridotto la propensione dei grossisti a immagazzinare scorte. Durante la conference call, il cfo di Campari, Paolo Marchesini, ora co-ceo ad interim, ha ribadito che la ricerca di un nuovo amministratore delegato è una priorità assoluta e che il comitato di transizione sta lavorando intensamente per completare questo processo entro la metà del prossimo anno.
Report Barclays: «Campari non migliorerà nel breve termine»
In un contesto di grande incertezza, il management di Campari ha annunciato un programma di contenimento dei costi per il periodo 2025-2027. Tuttavia, secondo un report di Barclays, la mancanza di un ceo alla guida dell'azienda solleva dubbi sulla capacità di Campari di avviarsi verso un miglioramento significativo degli utili nel breve termine, lasciando gli investitori cauti e preoccupati per il futuro dell'azienda nel panorama competitivo del comparto beverage.