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valdobbiadene

Il futuro del Prosecco: Le Colture e la sfida per la qualità e la sostenibilità

La famiglia Ruggeri guida Le Colture. 45 ettari vitati nel cuore del Prosecco dove si esitano tre denominazioni da vitigno Glera: Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg, Conegliano Valdobbiadene Docg e Prosecco Doc

 
17 giugno 2024 | 12:12

Il futuro del Prosecco: Le Colture e la sfida per la qualità e la sostenibilità

La famiglia Ruggeri guida Le Colture. 45 ettari vitati nel cuore del Prosecco dove si esitano tre denominazioni da vitigno Glera: Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg, Conegliano Valdobbiadene Docg e Prosecco Doc

17 giugno 2024 | 12:12
 

Si fa presto a dire Prosecco e conseguentemente a dire Valdobbiadene, che del Prosecco è, se così ci si può esprimere, la culla in quanto a vigneti e l’headquarter in quanto al correlato e cospicuo wine business. Ma Valdobbiadene, tutto rapportando alle sue fiabesche colline, è una metropoli di quasi “diecimila” abitanti. La scoperta della magia del paesaggio, tale da renderlo Patrimonio dell’Umanità, avviene camminando lungo le sei frazioncine che compongono Valdobbiadene. Ci si sofferma a Santo Stefano di Valdobbiadene. Qui al Prosecco Superiore, pur mai mancandogli di rispetto, gli si dà del tu: c’è confidenza, lo si vive quotidianamente e quotidianamente lo si sorseggia. Siamo a Le Colture, l’azienda agricola al cui governo, in armonia di ruoli e di vision, è posta la storica famiglia Ruggeri, esperienza ultradecennale nel settore vitivinicolo.

Il futuro del Prosecco: Le Colture e la sfida per la qualità e la sostenibilità

Le Colture: i vigneti sono distribuiti in parte a Santo Stefano, in parte in altre zone come Valdobbiadene, la collina del Cartizze e l‘altopiano di San Pietro di Feletto

Le Colture, di generazione in generazione

Poco più di quaranta anni fa, fu Cesare Ruggeri, vigneron della prima ora, dalla moglie Biancarosa coadiuvato, a inaugurare l’attività imprenditoriale della cantina. Secondo natura il passaggio generazionale. Sotto a chi tocca, e tocca ai tre figli: Alberto, Silvia e Veronica. In tre si complementano, per attitudine e competenze acquisite. Alberto ha la supervisione sulle attività commerciali in Italia e all’estero, Silvia è responsabile dell’area amministrativa e contabile, Veronica cura l’accoglienza, le visite e le degustazioni. A fattor comune l’innato talento, l’entusiasmo e l’anelito all’innovazione. Cristian Agostinetto, marito di Silvia, è il responsabile della cantina e coordina il lavoro degli enologi.

Il futuro del Prosecco: Le Colture e la sfida per la qualità e la sostenibilità

Le Colture, la famiglia Ruggeri
 

45 gli ettari vitati. I vigneti oggi sono distribuiti in parte vicino all’azienda, a Santo Stefano, in parte in altre zone come Valdobbiadene, con una piccola porzione sulla collina del Cartizze fino all'altopiano di San Pietro di Feletto, appena a ridosso della storica città di Conegliano. Cura meticolosa in vigna, azioni mirate, quelle necessarie, in cantina, arguzia e competenza nella vendita. La conoscenza atavica trasmessa a Cesare da suo zio Luciano, il sapere inteso come preciso e robusto know-how da non rendere mai obsoleto, la sensibilità per l’ambiente: sono queste le componenti basilari di ciò che oggi è brand di eccellenza. Le Colture esitano le tre denominazioni da vitigno Glera: Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg, Conegliano Valdobbiadene Docg e Prosecco Doc.

Le Colture, vino e accoglienza

Grazie alla lungimiranza non disgiunta da pragmatismo di papà Cesare, qui l’attività di enoturismo principiò quasi venti anni fa, con l’avvio dell’Agriturismo Prime Gemme, inaugurato nel 2006. L'Agriturismo Prime Gemme è esito di felice ristrutturazione di un vecchio casale padronale risalente al 1925 incastonato in uno degli ultimi lembi collinari delle bellissime Prealpi Venete nel cuore della regione del Prosecco. La struttura si trova a Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso, a soli 30 minuti dalla sede dell’azienda Le Colture, nell’area compresa tra l’ultimo lembo della fascia collinare della Pedemontana-Prealpi venete, il fiume Piave e i colli del Montello. A piedi o in bicicletta, come sia, è imperdibile l’Itinerario dei Croderi, che costeggia i territori dell’agriturismo.

Il futuro del Prosecco: Le Colture e la sfida per la qualità e la sostenibilità

L'Agriturismo Prime Gemme è stato inaugurato nel 2006

Illuminante quanto ci dice Veronica: «L’ospitalità e l’accoglienza  ono per noi dei valori imprescindibili. Siamo convinti che sia nostra responsabilità portare il visitatore a vivere un’esperienza enoturistica più completa possibile, capace di trasmettere il patrimonio culturale e naturalistico del nostro territorio. Proprio per questo durante le visite in cantina dedichiamo particolare attenzione alla divulgazione della storia dei luoghi, al tema del paesaggio, delle caratteristiche antropologiche e naturalistiche del territorio, e non solo al racconto dei nostri vini. Abbiamo molto a cuore curare direttamente noi in prima persona le visite in cantina, per trasmettere quanto più possibile l’amore e la dedizione che abbiamo per la nostra terra».

Che vini si producono a Le Colture?

L’attuale produzione si attesta sulle 800mila bottiglie, quasi tutte da vigneti di proprietà diretta, nell’area Docg Conegliano Valdobbiadene. Quasi pronta, nei fatti, una capability di un milione di bottiglie. L’early warning del Prosecco è stato ben percepito dalla famiglia Ruggeri, esso suona all’incirca così: “Warning: il Prosecco vero è che all’estero è il  vino simbolo del made in Italy, ma siamo sicuri che è  percepito come vino di eccellenza?”.

Siad

Cosa abbinare ai vini de Le Colture?

Comfort food di eccellente qualità a fungere da supporto a meditata quanto piacevole degustazione di quattro vini fatti da Le Colture. Le Alici del Golfo di Napoli vengono indorate e fritte. Indorate prima nella farina e poi nell’uovo sbattuto e fritte in olio extravergine di oliva. Così ben calde arrivano a tavola. E nel calice ? Senza esitazione alcuna il Fagher Valdobbiadene Docg 2023. La presa di spuma avviene con metodo charmat con rifermentazione in autoclave.  Il Valdobbiadene Docg come ci piace: brioso e non supponente. Perlage fine, bello a vedersi. La Triglia del Golfo di Napoli viene arrostita e imbottita con scarola napoletana, crema di carote e pane aromatizzato alle alghe. Nel calice, Incalmo 2022, vino frizzante da uve glera, rifermentato in bottiglia. Il vino amico, il vino da bere tutti i giorni: che bontà.

Il futuro del Prosecco: Le Colture e la sfida per la qualità e la sostenibilità

Le Colture, i vini degustati: Fagher, Incalmo, Gerardo e Cartizze

Sontuosa, gustosa già all’occhio, figuriamoci al palato, la Fettuccina con crema di asparagi, gamberi crudi e limone salato giunge in tavola. Nel calice, Gerardo 2023 Valdobbiadene Docg Rive di Santo Stefano Extra Brut. Piacevolissime le note agrumate. Abbinamento perfetto_ vino davvero eccellente. Dal Golfo di Napoli, la Pezzogna. Al forno, guarnita con taccole arrosto e zabaglione salato, si  lascia ben volentieri accompagnare da Gerardo. Nel calice il Cartizze 2023 Valdobbiadene Docg Superiore di Cartizze è l’abbinamento perfetto per la Crostatina con Cremoso di cioccolato bianco, mango e passion fruit. Cartizze, dall’antico nome dialettale ‘gardiz’ il graticcio sul quale veniva posta ad appassire l’uva, è una sotto denominazione che interessa un’area molto ristretta posta nel comune di Valdobbiadene tra le colline più scoscese di Santo Stefano e Saccol. Un piccolo anfiteatro costituito da terreni di marne arenarie ed argille fa sì che la Glera raggiunga quasi una sovra maturazione, garantendo così un’inusuale concentrazione di aromi.

Le Colture, quale futuro per il Prosecco?

Probabilmente Alberto, Silvia e Veronica sono a conoscenza di cosa diceva Bill Gates ai suoi diretti collaboratori quando era alla guida di Microsoft. Gates si informava circa il funzionamento della versione più recente di Windows. Quando l’orgogliosa risposta dei suoi collaboratori era: “Sì, funziona perfettamente”, Gates rispondeva: “E allora cosa aspettate a cambiarlo?”. Grande saggezza. Quando una cosa funziona, allora è tempo di cambiarla in quanto essa, consapevolmente o meno, cova in sé il rischio ineludibile dell’obsolescenza. Mutatis mutandis, ciò è il prevedibile scenario prossimo venturo della galassia Prosecco. Non si tratta di incrementare la numerica delle bottiglie. Ha senso arrivare a produrne trilioni di trilioni? Ha senso lasciare che si insinui nel consumatore l’idea che il Prosecco è a capacità infinita, come la Coca Cola? Quale compito gravoso e al contempo affascinante compete alla presidenza e al top management delle strutture consortili.

Il futuro del Prosecco: Le Colture e la sfida per la qualità e la sostenibilità

Quale futuro per il Prosecco?

Salvaguardare l’attuale ricco business, senza più puntare sull’incremento di bottiglie prodotte, bensì sulla percezione del valore di “quelle bottiglie” di quell’azienda piuttosto che di quell’altra e di quell’altra ancora (arriviamo a contarne una dozzina) che nel processo complessivo, dalla vigna alla delivery last mile, hanno avuto come driver fondamentale la massima qualità possibile in contesto di massima attenzione alla sostenibilità ambientale. Le Colture, ne siamo persuasi, persegue questo obiettivo, che è ardimentoso ma non velleitario, soprattutto se non si è soli ma neanche, per principiare il cammino, si aspetta inutilmente di essere tutti.

Le Colture
Via Follo - 31049 S. Stefano di Valdobbiadene (Tv)
Tel 0423 900192

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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