Con una superficie di più di 65.000 ettari di vigneti, 10 denominazioni d’origine e una produzione annua di oltre 380 milioni di bottiglie, la Catalogna, regione autonoma spagnola, da secoli produce grandi vini, da Barcellona fino al Parco Naturale del Delta dell’Ebro. Dal mare alle pianure dell’entroterra fino alle pendici terrazzate delle montagne, vanta una grande biodiversità varietale all'origine di denominazioni con caratteristiche anche molto diverse.

La Catalogna vanta una grande biodiversità varietale all'origine di denominazioni con caratteristiche anche molto diverse
Vini della Catalogna, un paesaggio in bottiglia
Da Penedes, famosa per la produzione di Cava fino al Priorat, altrettanto celebre per i suoi rossi, si producono vini territoriali, con maturità di aromi, sapidità e freschezza che ben si abbinano ai sapori della tavola. Lo ha dimostrato, a Roma, al ristorante enoteca Del Frate di Via degli Scipioni, una degustazione di sei delle etichette più rappresentative nell'ambito di un progetto di promozione messo a punto dalla Delegazione del Governo della Catalogna (Gencat) in Italia, in collaborazione con Icavi (Institut Català de la Vinya i el Vi - Istituto Catalano della Vigna e del Vino).

In Catalogna si producono vini territoriali, con maturità di aromi, sapidità e freschezza che ben si abbinano ai sapori della tavola
«Il vino è un paesaggio messo il bottiglia», ha detto il delegato Governativo Catalano Luca Bellizzi parafrasando lo scrittore catalano Josep Lao che si riferiva alle varietà dei sapori della tavola. Non è un caso infatti che la Catalogna vanti un'alta concentrazione di ristoranti stellati: ben 54 di cui 5 con tre stelle Michelin. Inoltre avanza una nuova generazione di chef creativi sono impegnati a reinventare la tradizione gastronomica.
I vini della Catalogna si presentano a Roma
Lo chef Fabrizio Del Frate ha convinto con il suo menu, interpretando i sei vini, tutti riconosciuti "Vins de Finca Qualificada", rappresentativi della migliore qualità catalana e nati da un singolo vigneto. Oggi sono 19, di 6 denominazioni diverse, e per fregiarsi del riconoscimento devono avere precisi requisiti. Ma non vengono favorite solo vini di cantine illustri.

I vini della Catalogna degustati a Roma
Ci sono produttori storici come Celler Clos Mogador - Doq Priorat, prima cantina ad aver conseguito il riconoscimento di Vino di Azienda Vitivinicola Qualificata che ha segnato la rinascita del Priorat con l’enologo francese René Barbier che intuì le potenzialità di quest'area, oggi con Rioja è la zona vinicola più prestigiosa della Spagna. Ma c'è anche la piccola cantinaTeixar di Capçanes conosciuta come la Font del Teixar, appena di tre ettari di superficie vitata.
I vini della Catalogna degustati
In degustazione raccontati dalla giornalista sommelier Saula Giusto, sono stati Raïms de la immortalitat - Celler Torre del Veguer; Avi Ton - Celler Eudald Massana; Comablanca - Celler Mas d’en Gil; Teixar - Vinyes Domènech; V d’O 2 - Celler Vinyes d’Olivardots e Clos Mogador - Celler Clos Mogoro in abbinamento con Tataki di ricciola, gel di agrumi,salsa benese e fondo bruno di mare, Risotto alla pescatora, Calamaro,cozze,patate afumicate e cardoncelli,Semifreddo alla vaniglia, mela cotta caramellata e crema inglese.

La degustazione di vini della Catalogna è stata guidata dalla giornalista sommelier Saula Giusto
Per essere "Vins de Finca Qualificada" i i vini devono aver ottenuto la Denominazione di Origine (Do) da almeno 10 anni. Le rese produttive del vigneto devono essere inferiori del 15% rispetto a quelle stabilite dalla Do relativa e devono essere prodotti in un ambiente specifico, con caratteristiche corrispondenti e legate alla specificità della natura e dei suoli di quel particolare terreno e microclimatiche proprie. Inoltre la cantina deve avere una storia di prestigio e di qualità sul mercato, comprovata e riconosciuta, da almeno 10 anni e deve esistere una tracciabilità completa e specifica, dalla produzione alla commercializzazione.
Vini della Catalogna, un’occasione unica
La degustazione romana rientra nell'ambito del progetto dell'Istituto Catalano della Vigna e del Vino che promuove la produzione d'eccellenza nei mercati internazionali. «L’obiettivo - aveva detto a marzo, al Rome Wine Expo la sua direttrice generale Alba Balcells - è anche quello di dare risposta alle grandi sfide, come quella del cambiamento climatico cercando soluzioni sostenibili e adattamenti alle nuove condizioni ambientali, come anche l’impegno dedicato alla viticoltura eroica che richiede grande dedizione e sforzo, ma può produrre vini di alta qualità». Oltremodo si sta impegnando nella ricerca e nell’innovazione, esplorando tecnologie e strategie per migliorare la produzione di vino e la gestione dei vigneti, allargandosi anche al settore della digitalizzazione.
In Catalogna durante tutto l’anno si possono visitare più di 300 cantine, passeggiare fra vigneti, ammirare un ricco patrimonio naturalistico e culturale. La scelta è vasta, tra i siti archeologici greci e romani, i monasteri e le cantine in stile Art Nouveau, conosciute come cattedrali del vino; le capanne in pietra e i torchi restaurati nei boschi, i musei della civiltà contadina e le tradizionali feste del vino.