Da una emergenza ad una eccellenza. Il latte, alimento fondamentale, oggi più che amato e bistrattato, è stato al centro del convegno sui 50 anni del "Centro di miglioramento qualitativo del latte" svoltosi ieri a Brescia. La Fondazione dell'istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia ha chiamato a raccolta politici, esperti e operatori del comparto per ricordare che, nel 1974, il 93% degli allevamenti era stato colpito dalla mastite dei bovini da latte, una malattia che rischiava di mettere in ginocchio per sempre gli allevamenti. E invece...

Un convegno a Brescia ha celebrato il successo del comparto lattiero-caseario e ha posto le sfide per il futuro
«Quella drammatica situazione - ha detto Franco Bettoni, per 18 anni presidente del Centro - si è trasformata in un'opportunità. È nata infatti un'entità che, giorno per giorno, grazie a un manipolo di coraggiosi veterinari e operatori sanitari, ha convinto gli agricoltori a risanare le stalle e a trasformare, per quantità e qualità, Brescia nella prima produttrice di latte in Italia, con la Lombardia al 50% del complessivo nazionale».
Dalle stalle alle stelle: l'impegno per un latte di qualità e un futuro sostenibile
Traguardi che sono stati raggiunti anche grazie a un'industria casearia che ha creduto in quel mondo e ha lanciato i nostri formaggi Dop a livello internazionale. Non a caso, uno dei leader è il Grana Padano, il cui Consorzio festeggia i 70 anni di vita. Passo dopo passo, insomma, si è costruita una realtà invidiata per qualità in tutta Europa. «Nel 1974 Brescia - è stato rimarcato - produceva cinque milioni di quintali di latte, ora è arrivata a 17 milioni. Ma non solo, cinque milioni di forme di Grana, per il 93%, sono prodotte in 29 caseifici del territorio. La sfida adesso è di riempire di contenuti il made in Brescia e in Italy. Anzitutto valorizzando ciò che altri paesi non hanno ancora, come il benessere animale, il rispetto dell'ambiente e, soprattutto, la sostenibilità. Questo è il vero traguardo da raggiungere nel futuro».

Il convegno ha rappresentato l'occasione per la prima uscita della neo-deputata al Parlamento europeo, Maria Teresa Vivaldini, che ha annunciato il suo impegno a Bruxelles per difendere l'agricoltura italiana. Agricoltura di pianura e, di pari passo, pure quella di montagna che va sostenuta perché salvaguarda concretamente il territorio. Senza dimenticare che le nuove frontiere sono date dall'analisi della qualità del benessere animale, dal non uso dei farmaci, dall'impronta dell'anidride carbonica e dalla maggiore responsabilità verso i consumatori. Insomma, dalle stalle... alle stelle, rispettando più che mai il bianco latte.