In un settore sempre più competitivo, come quello dell'ospitalità, a fare la differenza è oggi soprattutto il tipo di esperienza offerta al cliente. E il mondo del bere miscelato può essere un'opportunità. L'esempio ci arriva da una mixology class organizzata per i giornalisti da Palazzo Cornalia, boutique hotel 5 stelle a Milano a pochi passi dalla Stazione Centrale: con il bar manager Matteo Lo Monaco abbiamo avuto l'opportunità di imparare a preparare svariati cocktail, scoprendo piccoli e grandi trucchi direttamente da un professionista “sul campo”.

A Palazzo Cornalia a Milano una mixology class con Matteo Lo Monaco
Mixology class: cos'è e come funziona
Intendiamoci: non è stata una sessione di formazione per aspiranti bartender. Piuttosto, un'esperienza d'intrattenimento che ha coinvolto in maniera “leggera” gli invitati introducendo semplici appassionati e assoluti “profani” nell'affascinante arte della mixology, fra distillati, ricette, attrezzature e tecniche di miscelazione. Risultato: un modo diverso, immersivo e divertente di vivere l'aperitivo. Che ha finito per attrarre un pubblico più vasto di quello previsto inizialmente.
Proprio così: complice l'atmosfera conviviale e rilassata, al tavolo messo a disposizione degli invitati alla mixology class, allestito con tutto il necessario per la preparazione dei drink, si sono avvicinati anche alcuni clienti presenti nel bar di Palazzo Cornalia per partecipare alla lezione di preparazione di cocktail sotto la guida del bartender. Con ottimi risultati, peraltro… Certo, non tutti i clienti vorranno prendere parte a un'esperienza del genere.
Mixology class, imparare il buon bere
Ma sicuramente per una parte del pubblico la “lezione di cocktail” può rappresentare un ”plus” sorprendente, un'opportunità di intrattenimento e al tempo stesso di diffusione della cultura del buon bere. Un'iniziativa che, a nostro parere, può essere replicata proprio nei bar di hotel e altre strutture ricettive (resort, villaggi turistici, etc.), dove i ritmi sono in genere meno frenetici rispetto a uno street cocktail bar, con la possibilità di personalizzare la proposta sulla base del target di riferimento.

La mixology class può rappresentare un ”plus” sorprendente per i clienti
Sì, perché il potenziale pubblico è vastissimo: se ben presentata, l'arte della miscelazione - che significa conoscere gli ingredienti, saperli utilizzare e creare cocktail non necessariamente elaborati, ma comunque bilanciati - è in grado di coinvolgere chiunque. Persino i bambini, puntando su ricette analcoliche a base di frutta e sciroppi. Che dire ancora? Concludo con un'osservazione: anche il sottoscritto, giornalista che da anni si occupa di cocktail con un debole per il Negroni, si è divertito e ha imparato qualcosa. Per esempio: il Negroni viene meglio preparato nel mixing glass, anziché direttamente nel bicchiere. Tra tanti aperitivi, sarà tra i pochi che ricorderò a lungo.