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in campania

Officine KBirr, dove la birra artigianale incontra la mixology

Il birrificio campano KBirr si distingue con la Linea People, birre artigianali semplici da gustare, e il progetto Officine KBirr, un locale dedicato a mixology e abbinamenti gastronomici innovativi

 
27 gennaio 2025 | 09:30

Officine KBirr, dove la birra artigianale incontra la mixology

Il birrificio campano KBirr si distingue con la Linea People, birre artigianali semplici da gustare, e il progetto Officine KBirr, un locale dedicato a mixology e abbinamenti gastronomici innovativi

27 gennaio 2025 | 09:30
 

La notizia è passata quasi inosservata, eppure è per certi versi clamorosa: in Francia, c’è stato il sorpasso della birra sul vino. Si beve più birra che vino. Tre dati fondamentali: la birra ha superato il vino nei consumi domestici, i giovani under 35 sono tra i maggiori consumatori di birra e sono ben 2.500 circa le micro-brasserie in Francia. Questo fenomeno, ne siamo persuasi ancor prima che dati inoppugnabili ci confortino nel merito, è presente anche nel nostro Bel Paese. E ad essere bravo, imprenditorialmente arguto, nel cogliere il segnale è il vulcanico Fabio Ditto, patron del birrificio campano KBirr.

Officine KBirr, dove la birra artigianale incontra la mixology

KBirr è un birrificio campano

KBirr, la filosofia

Duplice l’intuizione del patron: la birra va raccontata, posizionandola distante dal vino e il consumo fuori casa della birra va supportato con locali che a ciò naturalmente predispongano. Circa la narrazione della birra, che a voler essere correttamente pedanti, vanta nascita addirittura anteriore al vino, si sta bene attenti a non incorrere nel pernicioso errore di comunicazione patito dal vino, ovvero l’elargizione cattedratica di nozioni in assenza delle quali non si deve avere l’ardire di accostare le labbra al calice. Si trae insegnamento da questo errore e il racconto è brioso, sprona alla bevuta immediata, respinge atteggiamenti cattedratici e sacerdotali.

Officine KBirr, dove la birra artigianale incontra la mixology

Fabio Ditto, patron di KBirr

Caso emblematico, il lancio della nuova linea di birre di KBirr: la Linea People. La linea primigenia fu la Linea Pop, lanciata contestualmente alla nascita dell’allora microbirrificio: correva l’anno 2016. Linea Pop a fare imprinting del birrificio: la napoletanità. Dopo otto anni, il microbirrificio è cresciuto: le bottiglie dalle migliaia sono arrivate al milione, di cui quasi la metà bevute all’estero. Adesso le birre di KBirr si bevono in tutto il mondo e chi le beve? Semplice: the People, la gente. Da qui, la talentuosa intuizione del naming della nuova linea: People. Così, Fabio Ditto: «People per parlare ai cittadini del mondo amanti della birra e del made in Italy. Abbiamo fatto birre easy to drink perché il bevitore è alla ricerca della semplicità e dell’immediatezza. Ovviamente l’elevato standing qualitativo è comunque il nostro must irrinunciabile».

KBirr, la nuova Linea People

Cinque le birre della nuova Linea People.

  • Blanche, in stile belga, leggera e speziata, con delicati sentori di agrumi e coriandolo;
  • Helles, una lager beverina, dorata e fresca; la classica birra da boccale (anche più d’uno, se del caso);
  • IPA, dorata e profumata, con intensi sentori agrumati e un finale piacevolmente amaro;
  • Red Strong, una rossa avvolgente e corposa, con note caramellate, di quelle che “ti prendono”, insomma;
  • Strong Lager, chiara, forte e strutturata, la birra che piace sempre.

Alla scoperta di Officine KBirr

Ed eccoci alla seconda intuizione: creare luoghi idonei a ché bere in convivialità le birre KBirr sia easy, naturale e originale, ove per originale, lo scopriremo adesso, si intende l’utilizzo della birra nel bere miscelato.Nasce così Officine KBirr, eclettico locale di recente apertura a San Giorgio a Cremano (Na).

Officine KBirr, dove la birra artigianale incontra la mixology

Officine KBirr, eclettico locale di recente apertura a San Giorgio a Cremano

La parola al patron Fabio Ditto: «Nessun birrificio, che io sappia, ha mai puntato sulla mixology a base di birra e considerato che il bere miscelato sta rosicchiando significative quote di mercato, anche negli abbinamenti al ristorante, al vino, sia fermo che bollicine, ho voluto muovermi anticipando i tempi».

Kbirr, la degustazione

E difatti, nell’ampio locale, il cocktail di benvenuto, servito al bellissimo banco da personale competente e garbato, è a base di birra. Il nome del cocktail è Tu vuo fa l’americano American, la birra utilizzata in mixology è la Strong Lager. Ci si accomoda al tavolo. Semplicemente squisita la Marinara, una pizza quadrata dalla crosta friabile e mollica morbida con emulsione di San Marzano bruciato con alici di Menaica marinate in origano, olio, aglio rosa di Nubia, polvere di olive nere, capperi di Pantelleria, mayo di aglio affumicato, chips al pomodoro, caviale di basilico. In abbinamento la Helles.

Officine KBirr, dove la birra artigianale incontra la mixology

La nuova linea People di KBirr
 

A seguire, Tartare di Manzo con capasanta scottata, emulsione di polpa di riccio del Cilento, alghe fritte e salsa tartara. In abbinamento la IPA. Lo chef è Basilio Avitabile, palesemente molto bravo, mano esperta la sua, aperta la sua mente all’innovazione. Si prosegue con la Piramide di pasta fresca di seppia a cui si abbina la Blanche. A compimento di sì intrigante cena, la Tartelletta meringata con crema di pan zuppato all’inglese con alchermes. Il format è di sicuro successo per quanto concepito in origine per essere eclettico e consentire perciò duttilità di fruizione: aperitivo, pizza, cena. Totemica, ma né ossessiva né prepotente, la presenza della birra, qui nelle sue vette di pregevolezza organolettica, di qualità complessiva del ciclo produttivo, di garbata competenza nel proporla.

Via Circunvalazione esterna - zona ASI 80014 Giugliano in Campania (Na)
Tel +39 081 8335518

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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