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Gemelli Belfiore, arte da indossare per i vincitori del Premio Italia a Tavola

Il Premio Italia a Tavola e gli Award 2011 diventano simboli da esibire con orgoglio per mostrare il proprio impegno e richiamare costantemente l’attenzione sull’enogastronomia italiana.

di Greta Nicoletti
 
27 febbraio 2012 | 15:20

Gemelli Belfiore, arte da indossare per i vincitori del Premio Italia a Tavola

Il Premio Italia a Tavola e gli Award 2011 diventano simboli da esibire con orgoglio per mostrare il proprio impegno e richiamare costantemente l’attenzione sull’enogastronomia italiana.

di Greta Nicoletti
27 febbraio 2012 | 15:20
 



Opere d'arte da vedere ma anche da indossare al Premio Italia a Tavola sul Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e della ristorazione. Se le due regine dell'evento, Rosanna Marziale (prima classificata nella categoria Cuochi) e Annie Feolde (Award 2011 per il contributo dato ai festeggiamenti del 150° anniversario dell'unità d'Italia), sono state omaggiate dei ritratti dell'artista bresciano Renato Missaglia, ai due primi classificati nelle categorie degli Opinion leader e dei Maitre e sommelier, rispettivamente Davide Paolini e Alessandro Scorsone, sono andate le targhe personalizzate e gli eleganti gemelli realizzati da Belfiore Firenze raffiguranti il logo del sondaggio di Italia a Tavola.

Una vera sorpresa per i due vincitori, che hanno apprezzato la qualità della forgiatura delle targhe nonchè l'eleganza e l'unicità dei gemelli. In particolare, i gemelli rappresentano un dono gradito e soprattutto utile per due uomini come Davide Paolini (nella foto a sinistra, al momento della premiazione insieme al vicesindaco di Firenze Dario Nardella, Annamaria Tossani e Alberto Lupini) e Alessandro Scorsone (nella foto a destra, al momento della premiazione insieme ad Alberto Lupini e Annamaria Tossani) che, oltre ad essere abili professionisti, sono anche volti noti del panorama mediatico nazionale.

Davide Paolini, Dario Nardella, Annamaria Tossani e Alberto LupiniIn questo modo, il Premio Italia a Tavola sul Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e della ristorazione non è più un semplice riconoscimento all'impegno per la valorizzazione del settore, ma diventa anche un simbolo da esibire con orgoglio per mostrare il proprio impegno e richiamare costantemente l'attenzione sull'enogastronomia e sul Made in Italy a tavola.

Le targhe e i gemelli sono originali creazioni forgiate da uno dei marchi più prestigiosi dell'arte orafa fiorentina: Belfiore. Dalla fine degli anni '50 Belfiore affonda le proprie radici nella stessa città di Firenze che ha ospitato la giornata di celebrazioni e dibattiti organizzata da Italia a Tavola e Fipe-Confcommercio Toscana.

Alessandro Scorsone, Annamaria Tossani e Alberto LupiniUno dei 'cavalli di battaglia” di Belfiore sono appunto i gemelli. Nei primi anni Novanta l'azienda decise di dedicarsi alla creazione di gemelli: la meticolosità, l'ispirazione e l'attenzione per i raffinati dettagli hanno fatto sì che diventasse un nome di riferimento sul mercato. Sono più di 600 i modelli disponibili, che rivelano l'estro e la passione di chi con le proprie mani porta avanti ogni giorno un'azienda che fa parte della storia dell'Artigianato artistico italiano.

Foto: Giulio Ziletti


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Marziale, Paolini e Scorsone Personaggi dell'anno 2011

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02/03/2012 18:12:00
3) Problemi veri da affrontare subito
Questa volta, e vi assicuro capita di rado con Lupini,ho avuto l'impressione,leggendo il suo editoriale, che il Direttore non avesse più niente da dire,o forse più probabilmente che fosse stanco di trattare il tema per l'inutilità di spingere all'ascolto istituzioni ai diversi livelli decisionali e anche operatori del settore. Non chiedo e non voglio che questa voce on line diventi uno dei tanti "grilli parlanti" o "saputelli" dei media, ma se non ci cominciamo a porci domande ed organizzarci per il dopo la fine di questa legislatura, i problemi del Paese si ripresenteranno tutti in modo più grave.


02/03/2012 11:38:00
2) Il ruolo nuovo del ristoratore moderno
Le scrivo perché leggo sempre con particolare interesse i suoi editoriali che condivido. In particolare l'ultimo "Verità, qualità e salute nel piatto. La ristorazione può avere un futuro". Ho la fortuna di lavorare al progetto Conosci il tuo pasto (www.conosciiltuopasto.it), una certificazione (accreditata) progettata dall'Istituto mediterraneo di Certificazione (Imc) di Senigallia (An) dedicata alla ristorazione che mira a ripristinare il legame tra agricolture locali di qualità e ristorazione e contemporanemante coinvolgendo i consumatori a livello di trasparenza e garanzia.

Anche perché se vent'anni fa veniva servita la bistecca con l'insalata oggigiorno nel menu non basta scrivere tagliata di manzo su letto di rucola o proposte "fuoco d'artificio". I metodi di coltivazione e di allevamento (inclusa l'acquacoltura) si sono diversificati negli ultimi decenni, le qualità sono diventate molteplici e in molti casi regolamentate a livello comunitario come l'agricoltura biologica, le Indicazioni geografiche protette e le Denominazioni di origine protetta. Ci sono le agricolture a basso impatto ambientale, disciplinari regionali e comunali per prodotti locali, disciplinari privati per produzioni artigianali… E poi ci sono agricolture e allevamenti (inclusa l'acquacoltura) intensivi, le colture idroponiche, gli organismi geneticamente modificati...

Ecco che in questo panorama il ristoratore moderno può assumere un ruolo nuovo, diventando un vero punto di riferimento per i clienti. Fornire informazioni sui prodotti offerti assume infatti un valore sociale che si aggiunge al rapporto di trasparenza con il consumatore. Comunicare il cibo e la sua origine contribuisce alla consapevolezza di ciò che si mangia, risveglia il gusto, "crea emozioni" e nel contempo diventa cultura. Come dice lei qualità e sicurezza alimentare e io aggiungerei accompagnate da identità, come storia del prodotto, di chi lo ha fatto e di come è stato fatto. Un cordiale saluto


01/03/2012 14:40:00
1) La ristorazione un volano della cultura dell’alimentazione
Spero molto che la categoria della ristorazione sia un volano della cultura dell'alimentazione, auspico che dopo la recisione ritorna a splendere il sole economico? I dubbi rimangono il fatto che dobbiamo dare conto alla famigerata globalizzazione dove i prodotti di bassa qualità, che tutt'oggi arrivano nel nostro paese con costi inferiori, grazie alla comunità europea, e alla liberalizzazione fatta da giungla. Ci troviamo con materie prime senza valore de gustativo, ma solo visivo, faccio due esempi il nostro paese importa persino limoni dal Argentina, Aaglio dalla Cina, ecc.. Quanto abbiamo i limoni sorrentini, l'aglio Calabrese, solo perche i nostri prodotti hanno un costo superiore, quindi quanto finiscono a tavola il costo e maggiore. Capisco che la Calabria non e la Toscana, per fare ristorazione in Calabria dando un valore numerico da 0 a 10 alla fine rimane uno, se lo si applica nella tassazione rimane un bel 2 meno meno. Quindi giusto fare squadra ma credo che sia giusto rivedere la nostra posizione.




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