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Ricetto di Candelo: cosa sapere sulla gemma medievale del Piemonte

Il Ricetto di Candelo, struttura medievale del XIII-XIV secolo nel Biellese, è un borgo fortificato unico in Europa, caratterizzato da un’atmosfera intatta e una straordinaria conservazione storica

di Matteo Scibilia
Responsabile scientifico di Italia a Tavola
 
28 gennaio 2025 | 16:03

Ricetto di Candelo: cosa sapere sulla gemma medievale del Piemonte

Il Ricetto di Candelo, struttura medievale del XIII-XIV secolo nel Biellese, è un borgo fortificato unico in Europa, caratterizzato da un’atmosfera intatta e una straordinaria conservazione storica

di Matteo Scibilia
Responsabile scientifico di Italia a Tavola
28 gennaio 2025 | 16:03
 

Il Ricetto di Candelo è una piccola gemma medievale nel cuore del Biellese. Nato tra il XIII e il XIV secolo, è riuscito a sfidare il tempo grazie alle cure amorevoli degli abitanti di Candelo, al supporto della città e all'intervento di importanti istituzioni filantropiche. Sempre aperto e vivo, il Ricetto testimonia lo straordinario patrimonio storico del territorio.

Ricetto di Candelo: cosa sapere sulla gemma medievale del Piemonte

Alto Piemonte: Candelo e il Ricetto medievale

Grazie all'instancabile lavoro della Pro Loco di Candelo, il borgo si anima tutto l'anno con eventi, rassegne culturali e festival. Tra questi spicca Candelo in Fiore, un evento celebre anche all'estero, durante il quale la città si veste dei meravigliosi colori della primavera. E poi c'è il Borgo di Babbo Natale, che durante le festività natalizie trasforma il Ricetto in un luogo magico, dove grandi e piccini possono vivere insieme il periodo più bello dell'anno, immersi nell'atmosfera unica della cittadella medievale.

Che cosa sapere sul Ricetto di Candelo

Il Ricetto di Candelo è una struttura fortificata tardo-medievale (XIII-XIV sec.) costruita dalla comunità contadina locale, senza alcun intervento feudale. Sorge su un terreno originariamente appartenente ai nobili Vialardi di Villanova, ma successivamente riscattato dagli stessi Candelesi. Anticamente, il Ricetto era destinato a proteggere i beni più preziosi della comunità, come i prodotti della terra, in particolare le granaglie e il vino. Solo in casi di grave pericolo, e per periodi molto brevi, vi trovavano rifugio anche le persone.

La struttura, di forma pseudo-pentagonale, occupa una superficie di circa 13mila mq ed è circondata da mura difensive realizzate con ciottoli di torrente disposti secondo la tecnica dell'opus spicatum (a spina di pesce). Agli angoli, la difesa era garantita da quattro torri rotonde, mentre a metà del lato nord si ergeva una torre quadrata di cortina. La straordinaria conservazione del Ricetto, che lo rende un esempio unico nel suo genere, è dovuta all'uso prevalentemente agricolo che se ne è fatto fino a tempi recenti, e che in parte prosegue ancora oggi.

Ricetto di Candelo: cosa sapere sulla gemma medievale del Piemonte

Ricetto di Candelo: uno dei borghi più belli d'Italia

A differenza di altri ricetti del Piemonte - un tempo più di 200, di cui 112 nel Biellese - molti dei quali sono andati perduti o trasformati, il Ricetto di Candelo ha subito pochissime modifiche nel corso dei secoli. Studiato anche da università straniere, è oggi considerato uno dei meglio conservati in Europa. Passeggiando tra le sue "rue", si respira un'atmosfera intatta: il silenzio e la quiete regalano magiche sensazioni, rievocando un mondo contadino antico che ormai appartiene al passato.

Il termine latino receptum, che significa letteralmente “rifugio”, compare nelle fonti scritte piemontesi solo alla fine del XII secolo, spesso come sinonimo di castrum o castellum. Con il tempo, il vocabolo ha subito diverse variazioni, come rezetum o reductum, fino a trasformarsi in ricetto o recetto nei documenti del XVI secolo. Dal 2002, il Ricetto di Candelo fa parte del Club dei borghi più belli d'Italia, certificato dall'Anci, e dal 2007 il Comune di Candelo è insignito della Bandiera arancione del Touring club italiano.

Candelo e il Ricetto: una storia millenaria

La cronologia storica

  • 988: compare per la prima volta il nome di Candelo in un documento in cui Ottone III conferma a Manfredo, figlio di Aimone, il possesso feudale di Candelo.
  • Fine XIII-inizio XIV sec.: costruzione del Ricetto da parte dei Candelesi sul terreno di proprietà dei signori Vialardi.
  • 1374: primo fra le torri biellesi, Candelo fa atto di spontanea dedizione ai duchi di Savoia.
  • 1387: Amedeo VII di Savoia infeuda Candelo a Gerardo Fontana.
  • 1496: i Fontana cedono il feudo di Candelo a Sebastiano Ferrero, chiavaro di Biella, consigliere ducale, tesoriere del ducato di Milano per Ludovico il Moro, già titolare del feudo di Benna, Gaglianico, Beatino.
  • 1499: Sebastiano Ferrero accampa pretese sul Ricetto e contesta la misura del "fuocatico" che i Candelesi erano tenuti a pagare. La vertenza viene affidata al giudizio di due arbitri; la sentenza dà piena vittoria ai Candelesi. A Sebastiano Ferrero succede il nipote Filiberto, adottato nel 1517 da Ludovico Fieschi, conte di Masserano. Ha così inizio la dinastia dei Ferrero-Fieschi.
  • 1554-1558: Candelo è coinvolto nelle lotte tra francesi e spagnoli, coi quali era alleato il duca Emanuele Filiberto di Savoia. Dal 1554 al 1558 Candelo è occupato ripetutamente dalle truppe francesi del Brissac.
  • 1558: gli spagnoli costringono alla resa i francesi, asserragliati nel Ricetto, e prendono prigioniero Besso Ferrero Fieschi, figlio di Filiberto. Gravi danni al Ricetto.
  • 1577: Candelo è elevato a contea in favore di Besso Ferrero Fieschi.
  • 1630-1632: la popolazione è decimata dalla peste.
  • 1644-1647/1649: occupazioni spagnole a Candelo; incendi e distruzioni colpiscono anche parte dell'archivio.
  • Inizio XIX sec.: l'occupazione napoleonica modifica la struttura politico-amministrativa di Candelo.
  • 1819: inizio della costruzione del palazzo comunale sulle antiche mura del Ricetto. Realizzazione dell'attuale piazza.

Il cibo diventa cultura con il “Piccolo Museo delle cose di cucina e pasticceria”

Oggi Candelo, all'interno del Ricetto, ospita un museo particolare, frutto della passione e della attività di un cuoco storico, biellese, socio della Federazione italiana cuochi, che in tanti anni di attività ha collezionato cose di cucina e di pasticceria, ma anche libri e riviste di cucina, che spesso vanno ad arricchire le biblioteche di alcuni istituti alberghieri della zona. Il museo è aperto al pubblico. Frutto di un accordo sperimentale tra il Comune e la famiglia Angelino-Catella, proprietaria della raccolta, la collezione, inaugurata nel 2000, comprende oltre 4mila pezzi tra strumenti, attrezzature, libri e macchinari legati al settore gastronomico, alberghiero e domestico.

Ricetto di Candelo: cosa sapere sulla gemma medievale del Piemonte

Lo chef Valerio Angelino Catella

Il museo è nato per preservare e valorizzare la cultura gastronomica, spesso legata a tradizioni artigianali che rischiano di andare perdute, su spinta dello chef Valerio Angelino Catella, anima del progetto e figura di spicco nella pasticceria artistica e nella cioccolateria. In passato accessibile solo durante eventi specifici, la raccolta diventa ora parte integrante dell'esperienza di visita al borgo medievale grazie a un partenariato tra il Comune e i proprietari.

Piazza Castello 31A 13878 Candelo (Bi)
Tel +39 0152536728

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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